La friulana Torviscosa è stata scelta come testimone dell’edilizia pubblica e privata e della pianificazione urbanistica dei regimi totalitari europei del XX secolo ed è entrata a far parte della Rotta culturale europea Atrium, Architecture of Totalitarian Regimes of the XXth century In Europe’s Urban Memory.
La città della chimica sarà testimone di questo importante passato assieme ad altre 15 località di cinque paesi europei dopo l’approvazione dell’Assemblea Generale dell’Atrium.
Uno degli obiettivi principali dei progetti finanziati dall’Unione Europea è di incoraggiare una visione condivisa dell’identità storica e culturale. La natura di questa partnership è quindi un esempio di riconoscimento comune dell’importanza del patrimonio architettonico del ventesimo secolo, e del suo rapporto complesso, contraddittorio e talvolta scomodo con alcuni periodi della storia europea.
Il punto di partenza del progetto è l’architettura. Infatti, tutti i paesi coinvolti nel progetto possiedono esempi di patrimonio architettonico – edifici e paesaggi urbani- realizzati durante un periodo caratterizzato dalla presenza di regimi politici che, con gradi diversi si possono definire “totalitari”, anche se questo termine è caduto un po ‘in disuso.
Il periodo e il contesto storico varia dal 1920 al 1930 dell’Italia fascista agli anni 1950 e 1970 delle società comuniste dell’Europa orientale. Ma il progetto riconosce proprio in questo patrimonio culturale comune l’opportunità di mettere a fuoco e valorizzare esempi di architettura che hanno un comune background teorico e culturale, elementi di interesse da parte degli esperti in architettura a livello mondiale.
Torviscosa è stata inserita come “città di fondazione”, termine con il quale gli storici dell’architettura individuano quel gruppo di località sorte in Italia negli anni Trenta a seguito della “bonifica integrale” inaugurata dal regime fascista.