Si è spenta a 91 anni, nella sua casa a Tarcento, Fernanda Revelant, una ‘ragazza del 1945‘ o ‘dei lunghi treni‘, che, dopo l’8 settembre 1943, aiutò i deportati nei campi di concentramento caricati sui treni e diretti verso un destino di morte.
Chiusi nei carri bestiame, i deportati facevano cadere bigliettini nella speranza che il loro saluto giungesse alle loro famiglie. Revelant e Iris Bolzicco, socie onorarie delle Donne resistenti, sono state le testimoni di queste vicende, che ebbero come sfondo le stazioni ferroviarie di Udine e Artegna e protagoniste tante altre ragazze, giovani e coraggiose come loro.
“Raccoglievamo i biglietti dei deportati, per scrivere alle loro famiglie sul loro passaggio a Udine, diretti in Germania – raccontava Revelant – e davamo loro un po’ di acqua, un po’ di cibo, un abito pulito, rischiando perché le sentinelle tedesche ci picchiavano col calcio del fucile”.
L’Anpi ricorda Revelant con un affettuoso messaggio di saluto: “La vogliamo ricordare con il sorriso che la accompagnava ogni qual volta era presente alle nostre manifestazioni. Quel sorriso e quella serenità che le permisero, giovanissima, di sfidare la crudeltà nazista e raccogliere e quindi rispedire i bigliettini che i militari italiani, che si erano rifiutati di aderire alla Repubblica di Salò, imprigionati nei carri bestiame destinati ai campi di concentramento in Germania, gettavano dalle feritoie dei vagoni alla stazione di Tarcento. Per il resto della sua vita ha trasmesso quella serenità e quell’innato senso del dovere e della solidarietà a quanti hanno avuto la fortuna di condividere con lei un tratto della propria esistenza. Ci mancherai”.
L’ultimo saluto a Fernanda Revelant, venerdì 12 aprile, nel duomo di Tarcento, alle 15.