Il mercato immobiliare è in ripresa. Ce lo dicono gli indicatori delle compravendite in Friuli Venezia Giulia e lo confermano i dati sugli affitti. Precarietà nel lavoro e nelle relazioni, infatti, difficoltà di accesso al credito e desiderio di poter cogliere opportunità lavorative anche fuori regione o alol’estero rendono questa modalità abitativa più appetibile negli ultimi anni rispetto all’acquisto di una casa.
Focalizzandosi sul mercato delle locazioni, tre dei quattro capoluoghi di regione chiudono il terzo trimestre 2018 con valori in risalita. Pordenone traina la ripresa di questa fetta di mercato, con prezzi delle locazioni che recuperano il 2,9% su base trimestrale. Seguono Trieste (+0,8%) e Udine (+0,5%). Unica città a segno negativo è Gorizia, dove i canoni risultano in discesa del 2,6%. Anche nel comparto degli affitti Gorizia è il capoluogo più economico con una richiesta al metro quadro di 5,96 euro contro gli 8,03 necessari a Trieste, la più cara.
“Il mercato degli affitti prevale su quello delle compravendite per una serie di fattori oggettivi – spiega Paolo Tommasino, presidente dell’Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari) di Udine -. La maggior parte delle case che non appartengono a grandi investitori non sono nuove, necessitano di lavori di adeguamento che però il proprietario non effettua, lasciando l’immobile in una condizione che non lo rende appetibile per l’acquisto. Inoltre l’offerta in questo periodo è maggiore della domanda e ciò fa sì che i possibili acquirenti dispongano di un’ampia scelta”.
Il primo passo per poter affittare un immobile è valutare diversi aspetti, come fosse un check up sanitario. La casa deve essere in buono stato e gli impianti non devono in alcun modo rappresentare un rischio per l’affittuario. Deve essere presente l’attestato di prestazione energetica, che classifica l’immobile in base all’efficienza.
Il contratto, anche se agevolato, prevede un “attestato di rispondenza”, con il quale si confermata la rispondenza del contenuto economico e normativo del contratto di locazione all’accordo territoriale. Questo attestato è necessario anche ai fini del conseguimento delle agevolazioni fiscali, come la cedolare secca del 10% e le agevolazioni in materia di Irpef e imposta di registro.
Se il numero di contratti aumenta, però, lo stesso non si può dire dei prezzi delle locazioni. “Oggi, in media, a Udine l’affitto di un bicamere vale intorno ai 400 euro, che salgono a 600 se si passa a un tricamere – prosegue Tommasino -. Diverso è il discorso riguardo agli appartamenti per studenti universitari: in quel caso un posto letto in camera doppia costa al mese 250 euro, comprensive di bollette e spese comuni”.