Il West Nile virus arriva anche a Ronchi dei Legionari. Negli scorsi giorni, infatti, è stato accertato un caso di infezione in una persona 81enne residente nel centro cittadino. Ad oggi, però, la situazione sembra tornata alla normalità, con l’uomo dimesso dall’ospedale di Monfalcone in quanto guarito, ma l’evento ha portato l’Azienda Sanitaria a contattare la municipalità ronchese per chiedere gli interventi di profilassi che, in questi casi, sono obbligatori per legge. Di fatto nel raggio di duecento metri dall’abitazione della persona ‘infetta’ deve essere effettuato un trattamento adulticida, larvicida e di eliminazione dei focolai larvali.
“Il raggio partirà dai primi numeri di via Ippolito Nievo” spiega il sindaco, Livio Vecchiet, “e l’intervento sarà effettuato a partire dalle 18 di martedì 18, salvo altre indicazioni dall’azienda sanitaria”. Ecco, dunque, che le raccomandazioni principali sono quelle, per coloro che abitano a duecento metri da via Ippolito Nievo, di mantenere durante il trattamento chiuse porte e finestre e sospendere il funzionamento degli impianti di ricambio d’aria, tenere gli animali domestici chiusi e proteggere i loro ricoveri e coprire la verdura negli orti.
Rimangono, ovviamente, valide le indicazioni generali per evitare la proliferazione delle zanzare, vale a dire il controllo di contenitori che possano favorire il raccogliersi dell’acqua piovana, eliminare ogni tipo di acqua stagnante, trattare l’acqua presente nei tombini, nelle griglie di scarico, nei pozzetti di raccolta delle acque meteoriche utilizzando prodotti di sicura efficacia larvicida. Per chi avesse il giardino, inoltre, procedere al taglio dell’erba per evitare l’annidarsi di zanzare e svuotare eventuali piscine non in esercizio e le fontane, oppure procedere ai trattamenti larvicidi utili.