Si sono incontrati oggi, a Palermo, il presidente egiziano Al Sisi e il premier Giuseppe Conte, ma non sono mancate le contestazioni. I due leader hanno fatto il punto della situazione in merito al caso dell’assassinio del ricercatore friulano Giulio Regeni, sottolineando la strada della cooperazione comune intrapresa per risalire ai responsabili dell’omicidio.
La famiglia Regeni, invece, denuncia la mancata collaborazione tra i due Paesi, testimoniata anche dalla detenzione prolungata di altri 45 giorni di Amal Fathy, moglie del consulente della famiglia Regeni Mohamed Lofty. La famiglia ha dichiarato “abbiamo appreso questa notizia come un accanimento nei confronti di chi cerca la verità sul sequestro tortura e omicidio di Giulio”.
Ieri, a Palermo, si è svolto anche un corteo organizzato in occasione della Conferenza Internazionale sulla Libia dove i manifestanti hanno chiesto a gran voce #VeritàPerGiulioRegeni, con tanto di striscione, contestando l’incontro e l’arrivo di Al Sisi in Italia.