Il punto nascita di Latisana riaprirà lunedì 29 luglio. E’ quanto emerso durante la riunione del consiglio comunale di ieri sera, alla quale ha partecipato anche il vicepresidente della regione e assessore alla Salute Riccardo Riccardi. A darne notizia è il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Mauro Bordin, che nel suo profilo Facebook ha riportato i punti salienti del suo intervento.
“Non vi sono vincitori e vinti, ma solo una nuova organizzazione dell’offerta sanitaria che riteniamo possa rilanciare il Presidio Ospedaliero di Latisana/Palmanova, specializzando Latisana sull’emergenza/urgenza e Palmanova sull’attività programmata di qualità” ha ribadito.
“Ciò che abbiamo fatto – ha aggiunto Bordin – è stato decidere, assumendoci la responsabilità di una scelta per troppi anni posticipata da chi ci ha preceduto, che ha lasciato la questione aperta, sospendendo e non chiudendo il punto nascite di Latisana e concentrando le attività a Palmanova”.
“La scelta – continua il capogruppo della Lega – ha tenuto conto del fatto che l’ospedale di Latisana serve il bacino turistico di Lignano Sabbiadoro/Bibione con circa 10 milioni di turisti annui, che il territorio di Latisana è decentrato e, rispetto a Palmanova, più distante dagli altri presidi ospedalieri e che l’ospedale di Latisana confina con il Veneto e un’alta qualità dell’emergenza/urgenza può attrarre utenti con conseguenti benefici sotto il profilo economico per la nostra regione”.
Nel suo intervento Bordin ha poi detto che sono circolate molte falsità sulla vicenda: “Chiariamo che l’ospedale di Palmanova non sarà chiuso ma potenziato; che il personale che oggi lavora a Palmanova continuerà a lavorare con la consueta passione e capacità nell’Ospedale di Latisana, pertanto non ci sarà nessuna perdita di professionalità”.
L’esponente della Lega afferma poi che Latisana e Palmanova devono lavorare in modo sinergico, in stretta relazione con l’Hub di Udine ma in piena autonomia strutturale, funzionale e operativa. Secondo Bordin la nuova Amministrazione regionale in questo anno ha posto nuove basi di crescita per la sanità nella Bassa Friulana. “In tal senso – ha aggiunto – scelta fondamentale è stata la chiusura dell’innaturale matrimonio con l’Azienda di Gorizia/Monfalcone, attraverso un divorzio consensuale che si concluderà nell’anno”.