Dagli Usa a Spilimbergo, alla ricerca delle proprie radici. Le protagoniste della storia sono Emma Roitero Homenick, Judy Roitero Mc Brearty e Linda Roitero Bandura che, grazie ai contatti intessuti con il Fogolar Furlan di New York, con grande sorpresa hanno scoperto che il loro nonno, Antonio Roitero, nel 1905, prima di imbarcarsi in nave e cercare fortuna negli Stati Uniti, aveva fatto il carabiniere e, a seguito di una valorosa operazione di servizio, era stato insignito della Regia Medaglia di bronzo al Valor Militare.
Affascinate dalla vicenda, hanno voluto conoscere meglio le loro origini spilimberghesi, decidendo così di fare un breve soggiorno in Friuli, visitando di persona i luoghi da dove i loro nonni Antonio ed Emma Francesconi, da novelli sposi, sono partiti per cercare fortuna.
Accolte dal presidente dall’Associazione Carabinieri in congedo di Spilimbergo, Paolo Missana, che le ha assistite per il soggiorno, hanno ricevuto il benvenuto dai Carabinieri in servizio del locale Comando. Anche il Sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli è stato più che entusiasta di incontrare le tre nipoti del concittadino che, a quel tempo, assieme alla moglie Emma, originaria di Barbeano di Spilimbergo, aveva avuto il coraggio e la forza di cercare fortuna all’estero, oltre Oceano.
LA STORIA. Come militare di leva, Antonio si era arruolato nell’Arma e si era distinto nel servizio ricevendo l’onorificenza per la bravura e il coraggio dimostrati. Il fatto risale al 1905 quando, in una battuta per la ricerca di un criminale pericoloso e armato, venne intercettato in un sentiero a Nord del comune di Valle Dei Signori (Verona), proprio da Roitero. Il fuorilegge, vistosi scoperto, aveva cercato la fuga, ingaggiando un conflitto a fuoco; Roitero, con la sua carabina, rispondendo all’assalto, lo ferì prima a un tallone e poi al fianco. Vistosi ormai catturato, il criminale aveva tentato di togliersi la vita, ma il colpo sparato sotto il mento con un revolver non lo ferì mortalmente. Assieme ai colleghi, Roitero, a braccia, aveva portato a valle il fuorilegge per caricarlo in un carretto e trasportarlo all’ospedale di Verona.
La notizia venne ripreso dalla cronaca locale e nazionale di allora, suscitando reazioni molto positive, determinando così il conferimento della medaglia al valor militare. Alle tre signore, nipoti del decorato, il Sindaco ha fatto dono di un libro storico sulla città, invitandole a tornare anche con le loro famiglie.
Le tre nipoti, nella loro permanenza hanno potuto visitare anche la Scuola del Mosaico, accolte con entusiasmo dalla presidente Stefano Lovison. Infatti, da giovane, Roitero aveva imparato il mestiere di terrazziere come garzone in una delle molte botteghe presenti all’epoca (che poi riunitesi hanno dato corpo all’attuale scuola mosaicisti).
Dopo aver visitato le località della zona, la visita si è estesa anche al Comando dei Carabinieri per un saluto, dove sono state accolte con entusiasmo e calore dal Comandante della Compagnia e dai Comandanti delle Stazioni e Reparti dipendenti, sempre accompagnate dai veterani dell’Arma. L’incontro è stato tanto emozionante, soprattutto perchè le notizie sul servizio militare del nonno erano pochissime e frammentarie e quelle relative al suo valoroso gesto completamente sconosciute.
La particolare vicenda racchiude in sé tutti i connotati che accomunano le vicende dei tanti emigranti della zona che, ai primi del ‘900 hanno fatto la valigia per cercare fortuna oltreoceano. Una vicenda che condensa una storia tanto emozionante quanto sorprendente, ma anche rinnova il vincolo del desiderio di rinsaldare un legame verso la terra di origine e le proprie radici.