Una croce di legno e un cerchio creato con delle pietre indicano il luogo dove riposa Giovanni, il cane di Michelangelo, un macchinista friulano di treni merci.
Dopo la sofferta scomparsa dell’amato animale, il proprietario ha deciso di rendergli degna sepoltura sotto un albero del bosco di famiglia, un luogo a lui caro, dove andare a salutarlo durante le sue passeggiate fra le colline friulane. Un posto poco frequentato, un angolo riservato che sembrava ideale per la sepoltura di Giovanni.
Si sa, però, al mondo esistono anche persone insensibili, che non hanno alcun rispetto per gli altri, nemmeno per i defunti.
E così, ignoti hanno più volte profanato quel luogo di silenzio, vandalizzandolo e riempiendolo di immondizia. L’ultima, in ordine di tempo, risale allo scorso fine settimana. Si tratta già del terzo episodio registrato ai danni di quel sepolcro, devastato sempre con le stesse modalità: la tomba viene utilizzata come base per realizzare falò notturni da alimentare utilizzando la legna presente sul posto, crocifisso ligneo ed epigrafe in friulano inclusa.
Un gesto compiuto molto probabilmente sempre dalle stesse persone. “Spero di individuare gli autori di questo scempio – ci spiega il giovane macchinista di Triecsimo -. Chiedo solo rispetto per il mio Giovanni, seppellito in un terreno di mia proprietà».