Si è spento a 72 anni, all’ospedale di Cattinara, dopo una lunga malattia, Fabio Perco, biologo e naturalista triestino, che aveva speso tutta la vita per la difesa dell’ambiente e, in particolare, per la protezione dei rapaci e la creazione di riserve faunistiche nella nostra regione.
La figura di Perco, considerato uno degli ornitologi più esperti a livello nazionale ed europeo, autore di numerose pubblicazioni e profondo conoscitore degli ecosistemi regionali, dei quali è stato sempre un fiero difensore, rappresentava un punto di riferimento ogni qual volta fosse necessario ragionare sulla gestione dell’avifauna, in particolare quella di passo, alla quale Perco ha dedicato lunghi e approfonditi studi.
Era stato uno dei promotori della Riserva di Cornino e il ‘papà’ dell’Isola della Cona, l’oasi di Staranzano diventata rifugio essenziale per milioni di uccelli durante i lunghi viaggi migratori, dove lo studioso dirigeva la stazione biologica.
E proprio nella Riserva dell’isola della Cona era spesso possibile incontrarlo mentre osservava il cielo, sempre molto gioviale e ben disposto a spiegare anche al visitatore più sprovveduto, con al collo l’immancabile binocolo.
Aveva anche insegnato dell’Università di Trieste. Profondo il rammarico nell’ambiente accademico e, più in generale, tra quanti si dedicano ogni giorno alla tutela dell’ambiente, perché la scomparsa di Perco priva questa regione di una voce tanto autorevole quanto essenziale.
Lascia la moglie Chiara e tre figli.