Torna in funzione l’autovelox di Varmo con il quale erano stati ‘bastonati’ migliaia di automobilisti in transito sulla Ferrata, in direzione Portogruaro. L’impianto era stato abbattuto da qualcuno che, evidentemente, non sopportava la sua presenza, ma è stato reinstallato. Un danneggiamento simile a quelli che, in più occasioni, si sono registrati ai danni dei velo ok sparsi per il Friuli.
La sua reintroduzione ha già lasciato intendere che sarà un’estate calda, non solo dal punto di vista meteo, ma anche per quanto concerne i verbali. Già nei primi giorni di operatività, infatti, presentano numeri da record, con 60 infrazioni rilevate al giorno. Il dato è ancora fresco: proprio lunedì sono iniziate le elaborazioni, con l’invio dei verbali a casa. Per un’analisi più precisa bisognerà attendere qualche giorno.
In tre settimane l’occhio elettronico ha ‘pizzicato’ numerosi automobilisti in transito, misurando – nel tratto dove il limite è di 90 orari – velocità importanti, anche superiori ai 150 orari. Non si è arrivati ai livelli record della fase antecedente al danneggiamento, quando un veicolo in orario notturno sfrecciò a 235 all’ora. Insomma, la Udine-Portogruaro scambiata per la pista di Monza.
Ora, come riferisce il sindaco di Varmo, Sergio Michelin, sono diminuiti i costi di verbalizzazione e notifica. L’obiettivo era quello di dar equilibrio alle entrate che in precedenza vedevano introiti troppo bassi per il Comune. Un’arteria pericolosa, spiega Michelin, sulla quale si sono registrate decine di vittime e decine di feriti.