E’ rientrato a casa, in via della Repubblica a Fiume Veneto, Franco Dri, il pensionato 78enne che, nel 2015, uccise il figlio tossicodipendente al termine di una lite.
Dopo la concessione dei domiciliari da parte del Tribunale di Venezia, potrà scontare il residuo di pena- meno di quattro anni – nella sua abitazione, accanto alla moglie Anna.
Dri è tornato a casa parecchio deperito, anche perché la vita del carcere, pur non essendo in un regime duro, combinata con le sue precarie condizioni di salute, lo ha debilitato. Cercherà di riprendersi anche dal punto di vista psicologico, vicino alla compagna della sua vita.
La moglie, intanto, sta preparando per Natale un pranzo assieme a i parenti più stretti. Una maniera per celebrare il 25 dicembre in modo semplice, ma facendo sentire l’affetto delle persone care al marito, che pur sempre deve vivere nel luogo in cui è iniziata la sua odissea, con l’uccisione del figlio in una giornata di gennaio di quasi quattro anni fa.
La moglie Anna, che aveva ascritto anche al Presidente della Repubblica per chiedere la grazia, ora si limita a dire di essere “molto felice di avere il marito accanto”. Un sentimento condiviso con gran parte della popolazione di Fiume Veneto che si era mobilitata con una raccolta firme per la libertà di Franco. Il quale adesso vive tra le mura di casa e spera di ottenere qualche ora al giorno per uscire, pur nell’ambito del Comune. Intanto, però, si prepara a vivere un Natale decisamente migliore degli ultimi.