A un mese dalla scomparsa di Giuseppe Zamberletti il Dipartimento della Protezione Civile ricorda il padre fondatore del Servizio nazionale. Alle 19, a Gemona, è stata celebrata una santa messa nel duomo, alla quale hanno partecipato il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga e il capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli.
“Grazie alla sua intuizione di protezione civile come un sistema che non si occupa solo della risposta organizzata all’emergenza, ma che deve puntare soprattutto al rafforzamento delle attività di prevenzione, previsione e monitoraggio, quello italiano è diventato un modello di protezione civile all’avanguardia, apprezzato anche a livello internazionale – si legge sul sito della Protezione civile -. Giuseppe Zamberletti è sempre stato a fianco del Dipartimento e di tutto il Servizio nazionale in questo percorso di crescita. Ricordiamo l’onorevole Zamberletti – conclude il post – in un suo intervento al “Forum sui sistemi di allertamento alla popolazione”, che si è svolto lo scorso settembre presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile”.
“Questa sera voglio ringraziare Zamberletti, ma anche il Friuli e friulani per quello che hanno fatto e continuano a fare, per quello che hanno dimostrato alla regione e a tutto il Paese: come governatore ne sono orgoglioso e grato”. Ha concluso così il suo intervento nel duomo di Gemona il governatore Fedriga, trasmettendo un tributo riconoscente alla folta rappresentanza di cittadini e rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato al trigesimo in memoria dell’onorevole Giuseppe Zamberletti.
A un mese dalla sua morte, nella città simbolo del terremoto, ancora una volta il Friuli Venezia Giulia ha commemorato con affetto e riconoscenza il commissario straordinario per il coordinamento dei soccorsi in occasione del terremoto del Friuli e cittadino onorario di Gemona, mancato lo scorso 26 gennaio all’età di 85 anni, con una cerimonia religiosa e civile a cui sono stati invitati tutti i sindaci e i referenti della Protezione civile, rappresentata al suo massimo vertice dal capo dipartimento nazionale Angelo Borrelli.
“Molto è stato ricordato stasera di Giuseppe Zamberletti ma io vorrei soffermarmi su un passaggio che ritengo fondamentale”, ha esordito Fedriga sottolineando un tratto dell’agire di Zamberletti, ovvero quello che lo portava sempre a condividere ogni decisione e ogni azioni assieme ai sindaci e al territorio. “Questa è la testimonianza che non esiste un eroe ma il percorso fatto assieme a tante persone normali che con il sudore in fronte, il sangue e le lacrime in viso, si sono rimboccate le maniche e hanno ridato speranza e futuro a questa terra. Sono certo che Zamberletti ha sempre ringraziato per quello che il Friuli gli ha dato, per la risposta che avuto in qualità di commissario: la migliore persona del mondo non avrebbe potuto avere successo senza la gente che ha saputo reagire e rimettersi in piedi”, ha osservato Fedriga raccogliendo un applauso scrosciante.
Il governatore ha individuato in “questo incontro tra un popolo e un commissario che ha saputo intrepretare il suo ruolo” la formula del successo che ha permesso di creare un modello di ricostruzione riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Ringraziando il capo dipartimento nazionale della Protezione civile Borrelli “per esserci vicino anche oggi nei momenti difficili causati dal maltempo che ha afflitto queste terre negli scorsi mesi” e l’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzoccato per aver colto nella sua omelia “quello che la nostra gente ha vissuto”, Fedriga ha concluso il suo intervento rivolgendosi proprio alla comunità.
“Quando vi guardo in faccia, quando osservo i marciapiedi, le pietre e le case ricostruite mi chiedo se sono all’altezza di tutto quello che ci ha preceduto: questo interrogativo mi fa mettere in gioco ogni giorno per dare il meglio. Grazie Zamberletti, grazie Friuli”.
Promossa dalla Regione, dal Comune di Gemona, in collaborazione con la Protezione civile regionale e con le Associazioni dei Comuni terremotati e sindaci della Ricostruzione e dei Consiglieri regionali, la cerimonia civile è seguita alla Santa Messa celebrata dall’arcivescovo di Udine con i parroci delle comunità colpite dal terremoto del ’76. Nell’omelia Mazzoccato ha definito Zamberletti “appassionato e intelligente protagonista della ricostruzione”, in cui erano ravvisabili non solo i tratti di un funzionario abile nell’organizzare ma anche quelli di “un buon samaritano, capace di ascoltare la voce più flebile, quella dei più deboli”.
Riconoscenza e gratitudine sono stati tributati a Zamberletti in tutti gli interventi, intervallati dai canti del coro dell’Ana di Gemona: il sindaco Roberto Revelant, Roberto Dominici in rappresentanza dell’associazione dei consiglieri regionali, Franceschino Barazzutti dell’associazione “Comuni terremotati e sindaci della ricostruzione del Friuli”, il vicegovernatore con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi e il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin.
“È difficile ricordare Zamberletti a Gemona, nella città in cui lui si sentiva ormai di casa e farlo in modo inedito”, ha esordito Riccardi, inquadrando il ricordo “di uomo che ha segnato la storia di questa terra e che ha dimostrato che una speranza ti può condurre a un risultato”.
Zamberletti ha insegnato “che da una tragedia si può ripartire” e ha permesso al Friuli di cogliere occasioni affinché una terra passasse dai margini dell’Europa a crocevia. “Quella strategia fu una lezione spesso in controtendenza con questi tempi”, ha osservato Riccardi.
Per Riccardi “Zamberletti riuscì a mettere insieme comunità scientifica, istituzioni, il popolo del volontariato, fermo nelle decisioni, ma non prima di aver ascoltato, studiato, capito, mediato”.
“Ma il punto più alto che lascia – ha concluso il vicegovernatore – è la cultura del pensare al domani, a chi ci sarà dopo di noi, a cosa accadrà nel futuro per non farci trovare impreparati”.