I Vigili del fuoco del Fvg guardando con attesa alla visita, domani, del nuovo Capo del Corpo Nazionale Fabio Dattilo. Le sigle sindacali Fp Cgil, Fns Cisl, Uil Pa, Confsal, Usb Pi sono in attesa di conoscere le novità che porterà da Roma e quali siano le strategie per la nostra regione.
Da tempo, i pompieri lamentano la drastica riduzione del personale in servizio, con numeri che non riescono a garantire uno standard adeguato di soccorso ai cittadini, nonostante la domanda di sicurezza cresca continuamente.
“Il territorio – spiegano – né è testimone, visti allagamenti, frane, alluvioni e incendi che lo devastano ripetutamente. E’ necessaria una riforma organica del sistema di Protezione civile, in cui sia riconosciuto il ruolo di coordinamento dei Vigili del Fuoco, con un adeguato potenziamento in termini di uomini e mezzi”.
“Lamentiamo la carenza degli organici, tecnico-operativi e amministrativo-contabili, che stanno portando i Vigili del Fuoco del Fvg al collasso: ridotte assegnazioni, trasferimenti a seguito di leggi speciali non supportate da adeguati rimpiazzi, pensionamenti e mobilità nazionali ritardate da procedure lente, non permettono ai pompieri di garantire contemporaneamente il soccorso, la formazione, la garanzia della loro sicurezza e della professionalità del servizio e i spettanti periodo di riposo, come normalmente dovrebbe accadere”.
“L’Amministrazione lascia abbandonati a sé stessi i Vigili del Fuoco di questa Regione, suddivisi nei quattro Comandi provinciali, nel cercare di superare le difficoltà che quotidianamente affrontano per mantenere, con ranghi ridotti, un adeguato livello di efficienza e, dunque, per garantire la necessaria presenza, capillare e quotidiana, sul territorio, a presidio del soccorso pubblico e della difesa civile, contributo fondamentale alla sicurezza dei cittadini”, spiegano ancora i sindacati.
“Stessa sofferenza affligge pure i nuclei specialistici sommozzatori e nautico. Peggio, se si può dire, capita al settore nucleare batteriologico chimico e radiologico, oltremodo indebolito, che per poter affrontare lunghi e delicati interventi, si vede costretto a distogliere personale dal servizio di soccorso ordinario. Non è nostra abitudine lamentarci, ma rivendichiamo la carenza di personale, la mancata apertura dei distaccamenti tanto promessi (Latisana, Grado e Sacile e quella stagionale di Lignano), il potenziamento bloccato di altri (Monfalcone, Cividale e Cervignano). La bozza di riforma in discussione in questi giorni e che dovrebbe distribuire 1.500 unità a livello nazionale ha lasciato tutti allibiti, perché non prevede un solo vigile in più per questa Regione almeno fino al 2020. Chiediamo al nuovo Capo del Corpo e alla politica regionale di far fronte comune per intervenire finalmente con atti concreti per ripristinare un livello di adeguata sicurezza su questo territorio, che non merita un simile collasso”, concludono le sigle sindacali.