Anche a Udine sono scesi in piazza i sostenitori del disegno di legge Cirinnà che intende disciplinare le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso e che andrà all’esame del parlamento la prossima settimana. La manifestazione, che si è svolta in piazza San Giacomo e che si lega a simili iniziative in contemporanea in un centinaio di città italiane, ha preso avvio con il suono delle sveglie portate dai partecipanti per significare un risveglio dell’opinione pubblica su questo tema, passando poi al canto corale della canzone partigiana ‘Bella Ciao’.
Presente anche la presidente della Regione e vicesegretario nazionale del Partito Democratico, Debora Serracchiani assieme ai sindaci di Udine, Furio Honsell, e di Pordenone, Claudio Pedrotti, e a diversi altri esponenti politici del centrosinistra.
“Siamo vicini a un traguardo che aspettavamo da tanto tempo – ha dichiarato Serracchiani – siamo gli ultimi in Europa e questa legge non può essere più rinviabile. Evitiamo di fare un processo alle intenzioni, perché non c’è l’equiparazione con il matrimonio, ma c’è la necessità di riconoscere dei diritti che in parte la magistratura già riconosce: quindi la politica non può fare un passo indietro, ma anzi assumersi le proprie responsabilità”.
Proprio due giorni fa Papa Francesco ha, invece, ammonito a non confondere le unioni civili con il matrimonio e non mancano iniziative di opposizione alla legge, come quella delle sentinelle in piedi che si svolgerà domani mattina nella stessa piazza San Giacomo.
A promuovere la manifestazione di oggi a Udine sono state numerose associazioni e circoli. Tra esse l’Arcigay Friuli, il cui presidente Quintana Vergara ha sottolineato come la nuova legge non intende togliere diritti ad altri, ma darli a una parte di cittadini finora ignorati.
“Si tratta di una tutela minima. I diritti se non sono per tutti allora si chiamano privilegi”, ha aggiunto, ricordando anche la propria esperienza personale in quanto da cittadino spagnolo gode di simili diritti da oltre dieci anni, mentre il suo compagno friulano viene considerato ancora oggi cittadino di serie B.