Emergono particolari agghiaccianti dalle dichiarazioni rilasciate nel 2016 da Angelo Izzo, uno dei mostri del Circeo, all’allora procuratore di Belluno, Francesco Saverio Pavone, e trasmesse nei giorni scorsi alla Procura di Perugia. Rossella Corazzin, 17enne friulana originaria di San Vito al Tagliamento, sarebbe stata uccisa in un rito satanico cui avrebbe partecipato lo stesso Izzo con gli amici Gianni Guido, Andrea Ghira (entrambi coinvolti nell’omicidio di Rosaria Lopez), assieme a Francesco Narducci e altre persone di cui al momento non è stata resa pubblica l’identità.
Izzo, che nega sia di aver partecipato in prima persona sia di aver assistito all’omicidio di Rossella, avrebbe ammesso invece di aver partecipato alle violenze e alle torture. La 17enne friulana, avvicinata dai pariolini a bordo di un Land Rover, a Tai di Cadore, sarebbe stata fatta salire a bordo dell’auto e rapita. Ci sarebbe anche una testimone che all’epoca dei fatti dichiarò di aver notato una giovane ”addormentata” sotto una coperta all’interno della vettura. In una casa sul lago Trasimeno di proprietà della famiglia Narducci si sarebbero poi consumate le violenze: incappucciati, come in un rito satanico, i giovani avrebbero legato Rossella a un tavolo per seviziarla e violentarla. Ora spetterà agli investigatori trovare gli elementi utili, tracce anche biologiche, legate alla 17enne. Prove che potrebbero essere rimaste nella casa delle torture o su quel tavolo.
Izzo ha anche affermato che il branco di stupratori alla fine del rituale di violenze avrebbe suggellato il tutto con un patto di sangue, compiuto con un taglio sulle mani.
E’ proprio Francesco Narducci, il medico morto misteriosamente nel 1985, la figura chiave che stabilirebbe un legame tra il branco di pariolini e i delitti legati al mostro di Firenze.
Il corpo senza vita di Narducci venne ritrovato nell’ottobre del 1985 ad Arginone, sul Trasimeno. Una morte velata di mistero ma che figura catalogata agli atti come suicidio. Il nome di Izzo, però, non sarebbe mai emerso nell’indagine per far luce sulla morte del medico perugino, che la magistratura ha escluso essere coinvolto nei delitti attribuiti al mostro di Firenze.
Rivelazioni, quelle dell’ex studente in medicina Angelo Izzo, tutte da verificare ma che, se si dovessero trovare riscontri, potrebbero fare luce su un mistero lungo 43 anni e stabilire nuovi legami tra due fatti di cronaca nera – il massacro del Circeo e i delitti di Firenze – che hanno profondamente scosso il Paese.