“Un simbolo della nostra terra che è stata colpita e ferita nel mese di ottobre ma che, come sempre, ha avuto la forza di rialzarsi”. Così il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha definito l’abete di Natale proveniente dal Cansiglio e donato al Santo Padre, la cui cerimonia di accensione delle luminarie è avvenuta questa sera in piazza San Pietro. A pigiare il tasto che ha illuminato l’abete è stata una piccola pordenonese di tre anni, di nome Asia. Alla presenza del cardinale Giuseppe Bertello, presidente del governatorato della Città del Vaticano, di una quindicina di ambasciatori accreditati presso la Santa sede, del vescovo della diocesi di Concordia Pordenone Giuseppe Pellegrini e di alcuni rappresentanti dell’esecutivo regionale, Fedriga ha ricordato come l’abete incarni lo spirito della gente che vive in Friuli Venezia Giulia e che l’albero, proprio in occasione del Natale, assuma un significato molto particolare come la riscoperta delle radici cristiane.
Rivolgendosi al cardinal Bertello, il governatore ha ringraziato il Vaticano “per aver ospitato un simbolo della nostra terra colpita e ferita dal maltempo che si è abbattuto nelle nostre zone, ma che ha saputo prontamente reagire come già più volte è accaduto in passato. Questo albero – ha aggiunto Fedriga – rappresenta anche le nostre radici culturali, quelle che si riferiscono alle nostre tradizioni e alla nostra fede, alle quali dobbiamo cercare di fare riferimento quotidianamente nei nostri territori e non solo in occasioni ufficiali come quella di oggi”.
Quindi Fedriga, riferendosi al maltempo e all’abete come emblema di una regione che non si è spezzata di fronte alle intemperie, ha ricordato il grande lavoro compiuto dalle migliaia di volontari che hanno lavorato per ripristinare i territori colpiti dalle avverse condizioni atmosferiche. “Queste persone – ha detto – hanno computo una sorta di “sacrificio d’amore” mettendosi a disposizione di chi aveva subito danni e devastazione. Volontari che si sono rimboccati le maniche, portando aiuto e sostegno a chi ne aveva bisogno. Questi elementi – ha concluso il governatore – mi rendono orgoglioso di rappresentare questa terra”.
La cerimonia di accensione delle luminarie dell’albero e della scopertura del presepe di sabbia donato dalla Regione Veneto, ha preso il via con l’intonazione dell’inno dello Stato pontificio eseguito dalla banda del Corpo della Gendarmeria vaticana, seguito da alcune coreografie del gruppo Federico Angelica di Aviano. Presenti in piazza anche il coro San Marco di Pordenone che, insieme al Tomat di Spilimbergo, hanno eseguito alcuni brani tra cui il celeberrimo Stelutis Alpinis.
IL VIAGGIO. L’albero donato al Papa dal Friuli Venezia Giulia è un abete proveniente dal bosco del Cansiglio in provincia di Pordenone. Ad occuparsi delle operazioni di abbattimento e trasporto dell’arbusto è stato il servizio Gestione territorio montano, bonifica e irrigazione della Regione attraverso la stazione forestale di Aviano con la collaborazione di PromoturismoFvg. L’abete aveva originariamente un’altezza di 25,3 metri ma, a causa delle autorizzazioni già disponibili che limitavano il carico, si è dovuto accorciare il tronco alla base di due metri. Pertanto la lunghezza definitiva è di 23,3 metri ed il peso di circa 40 quintali. La lettura della ceppaia ha svelato l’età dell’albero, che è di circa 65 anni.
L’intervento di preparazione dell’abete è iniziato venerdì 16 novembre con la raccolta dei rami e la legatura in sagoma sul tronco. Per questa operazione, compiuta con la tecnica del tree-climbing da personale esperto, sono stati utilizzati oltre 1200 metri di funi. Lunedi 19 novembre, alle 8, si è dato inizio alla stesura del “letto di caduta”, con la posa di reti e geotessuto sui quali adagiare l’abete al fine di confezionarlo per il trasporto. Il taglio alla base del tronco è stato compiuto alle 10 da un operaio del Servizio con l’assistenza di altri tre colleghi utilizzando una gru per sostenerlo ed evitare lo sbandamento del tronco una volta svincolato dalla ceppaia. L’abete è stato poi adagiato sul “letto” e quindi appoggiato su tre appositi sostegni, operazione cui ha fatto seguito l’avvolgimento all’interno del geotessuto e rete per rendere il volume in sagoma e prepararlo per il trasporto su un apposito autoarticolato.
Il mezzo è partito alla volta di Roma alle 13.30 ed è giunto alle 6 del mattino di giovedì 22 novembre in piazza San Pietro. Alle 8:30 dello stesso giorno l’abete è stato definitivamente issato sul piedistallo. Successivamente si è proceduto all’apertura dei rami dal tronco sempre con la tecnica del tree-climbing. Infine sono stati prelevati una rondella e il tronco di due metri tagliato alla base nel bosco del Cansiglio per produrre simbolicamente oggetti che ricordino l’evento. Molto probabilmente sulla ceppaia rimasta nel terreno del bosco pordenonese verrà apposta una targa per ricordare ai turisti l’origine dell’albero di Natale 2018 donato al Santo Padre.
Una volta che l’albero sarà tolto da pizza San Pietro, con il suo tronco verranno realizzati dei piccoli giocattoli in legno donati ai bambini bisognosi.