Ha creato scandalo la dura presa di posizione del giovane parroco di Resia, don Alberto Zanier, 30 anni, che ha attaccato pubblicamente le ragazze della sua comunità, colpevoli di indossare minigonne tentatrici in chiesa, in uno scritto rivolto ai fedeli e pubblicato nel foglio parrocchiale di questa settimana. Scritto che, grazie a una foto e la condivisione sui social e su Whatsapp, è diventato virale e ha travalicato i confini del comune di Resia.
All’inizio quello scritto è passato inosservato, ai più è sembrato uno scherzo, uno dei tanti file che intasano i nostri smartphone o i profili social. Difficile credere, hanno pensato in molti, che un parroco possa umiliare così pubblicamente le ragazze della sua comunità, arrivando a paragonarle a dei suini, hanno pensato in molti. Invece quello scritto era vero, così come i discorsi sul femminicidio, sulle donne tentatrici, sui prosciutti e sulle gonne sopra il ginocchio, nonché la predica finale rivolta alle mamme che dovrebbero vigilare sul look delle proprie figlie.
L’opinione pubblica si è divisa su quanto accaduto, dando luogo a discussioni animate e commentando sui social le parole oggetto di ‘scandalo’.
C’è chi concorda con il prelato e invita le giovani resiane a vestirsi in modo consono per andare a messa, rispettando un luogo di culto e il decoro che impone la circostanza, e chi solidarizza con le ragazze, invitando il parroco ad astenersi da commenti di questo tipo.
Mentre la Curia udinese non vuole commentare l’episodio e don Alberto Zanier, autore dello scritto, tace, sulla vicenda interviene il sindaco di Resia.
“Le ragazze erano vestite in modo consono – ha affermato il primo cittadino Sergio Chinese ai microfoni di Telefriuli, intervenendo alla trasmissione ‘A voi la linea!’ -. Lascia stupefatti questa presa di posizione di don Alberto. Non c’ è stato nulla di increscioso e le ragazze non erano sconce. Questa dei coscritti è una festa molto sentita a Resia ed è stata deturpata da questa dura posizione”.
“Giustifico anche il prete – continua il sindaco -, che è molto giovane e forse ha preso una posizione che forse poteva essere gestita diversamente, con un semplice un monito a rispettare un certo abbigliamento come fanno in molte chiese”.
Tornando alle ragazze che hanno involontariamente innescato la polemica il primo cittadino insiste: “Le conosco da quando erano bambine. Sia le mamme sia le ragazze non hanno grilli per la testa”.
Insomma un episodio infelice che ha rotto la tradizionale riservatezza resiana e fatto salire agli onori delle cronache nazionali il piccolo paese friulano.