Le semine di mais Ogm del 2014, nei suoi campi di Vivaro, Fanna, Mereto di Tomba e Colloredo di Monte Albano, erano legittime. A dirlo, dando ragione a Giorgio Fidenato, presidente di Agricoltori federati, è una sentenza del Consiglio di Stato.
Il documento condanna la Regione Friuli Venezia Giulia, che aveva legiferato contro le semine, al risarcimento dei danni e al pagamento di 3.000 euro per le spese processuali. Inoltre, solleva l’agricoltore dal pagamento di una multa di 40mila euro che avrebbe dovuto saldare nei prossimi mesi.
“La norma del 2014 votata dai consiglieri regionali – spiega Fidenato – era illegittima e, quindi, lo erano anche i provvedimenti cautelari conseguenti. Il Consiglio di Stato condanna quindi il Fvg. Andranno messe sul piatto tutte le spese che ho sostenuto, oltre al lucro cessante, perché non ho più potuto seminare. Entro sei mesi, la Regione dovrà inviarmi una congrua proposta di risarcimento”.
Nel frattempo le norme sono cambiate e oggi, Fidenato non può seminare mais Ogm, anche se la sua battaglia prosegue. “L’emanazione della direttiva europea del 2015 ha dato la possibilità ai singoli Stati di poter vietare, all’interno del proprio territorio, le semine Ogm. Ma l’anno scorso io, ritenendo questa normativa non conforme al diritto europeo, ho comunque seminato. Adesso siamo in attesa di andare davanti al Tar di Trieste: chiederemo che sospenda il procedimento e invii la questione alla Corte di Giustizia europea, affinché questa valuti se il divieto imposto dall’Italia sia conforme ai trattati. L’Ogm – conclude Fidenato – non è un vaccino, ma si può assimilare negli effetti, perché aumenta il grado di resistenza della pianta agli insetti”.