Freddo, piogge incessanti, neve in montagna e temperature autunnali. Questo mese di maggio non è stato dei migliori, ma siamo sicuri che sia poi così anomal? Senza voler negare i seg, ni evidenti che l’ambiente ci manda riguardo il cambiamento climatico, maggio 2019 con due decadi più fredde della norma, non è da record.
“Le prime due decadi di maggio di quest’anno sono state ben più fredde della norma – svela una nota dell’Osmer Arpa Fvg pubblicata sul profilo Facebook -: la temperatura media rilevata risulta in genere tra 3 e 4 °C inferiore al valore medio climatico degli ultimi 60 anni. Il record, quale corrispondente periodo con le temperature medie più basse, spetta alle prime due decadi del maggio 1991, che fecero registrare una temperatura media di oltre 4 °C inferiore alle attese. Poi il maggio 1984, con pochi decimi in meno del 2019, che si colloca così al terzo posto”.
“Osservando l’immagine del grafico – che si riferisce a dati medi di pianura – si nota come, da 20 anni a questa parte, sia più raro trovare le prime due decadi di maggio più fredde della norma, rispetto a quanto accadeva nel XX secolo, mentre è evidente la prevalenza di periodi più caldi della norma nel XXI secolo.
In altre parole – prosegue l’Osmer -: quest’anno nelle prime due decadi di maggio ha fatto freddo, ma non è eccezionale, e non si è battuto il record precedente.
Annate con le prime due decadi di maggio così prima del 2000 capitavano spesso, ogni due o tre anni; dopo il 2000 sono più rare, ma possono comunque verificarsi, ogni 6-7 anni circa.
Non si tratta, però, come si è sentito dire, di temperature “polari”; volendo citare il Polo, è più appropriato farlo evidenziando il periodo di straordinario riscaldamento che le zone polari purtroppo stanno subendo”.