La battaglia è vinta, ma la guerra prosegue. Commenta così Giorgio Fidenato la decisione della Corte di Giustizia europea che gli ha dato ragione sulla coltivazione di organismi geneticamente modificati. Più volte i campi di Fidenato, in varie zone del Friuli, erano stati distrutti in nome di quel principio di precauzione ieri smontato dall’Unione Europea.
I fatti presi in esame, però, riguardavano eventi datati 2013. Dal 2015 è scattato un nuovo regolamento europeo, che da carta bianca ai singoli paesi sulla coltivazione di ogm. E proprio contro questa direttiva si scaglia ora l’agricoltore friulano.
“Un collega spagnolo” dice l’agricoltore “può tranquillamente coltivare a ogm, mentre io no. Questa non è libera circolazione delle merci”.
Fidenato è pronto a sfoderare gli studi compiuti da Leandro Taboga in questi quattro anni di attesa, sul polline e sui bruchi, in modo da poter attuare studi di tossicità. Proprio qui starebbe la chiave per il successo della sfida di Fidenato. Insomma, una battaglia – l’ennesima – si è conclusa a suo favore, ma la guerra sembra ancora lontana dalla conclusione.