Si riaccende la luce della speranza per la famiglia di Roberto Garro, l’alpino di leva morto a 19 anni, il 9 giugno 1998, assieme ad altri tre commilitoni, in un incidente stradale a Gemona, in circostanze che, per i parenti, non sono mai state del tutto chiarite.
Il padre del ragazzo, Angelo Garro, il 16 agosto ha scritto al Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. “Con l’aiuto di mia moglie Anna – racconta il papà in un post su Facebook – abbiamo realizzato un video artigianale, da inviare al Ministro come un’ultima invocazione. Una richiesta semplice, che nessuno, nelle precedenti legislature, ha mai ascoltato: quella di fare chiarezza sulla prematura morte di nostro figlio soldato”.
“Incredibilmente, il messaggio – racconta ancora Angelo Garro – ha ottenuto, dopo pochi minuti, una risposta. La conversazione è proseguita per alcuni minuti in chat. Il Ministro Trenta non ci ha promesso nulla, ma almeno si è impegnata ad ascoltarci… Ovviamente noi ci aspettiamo il massimo: verità e giustizia per nostro figlio”.