Sono riprese questa mattina alle 7 le ricerche dei due escursionisti triestini – Massimo Grassi di 41 anni e Jennifer Bubic di 35 – lungo il versante est della Creta del Cacciatore.
Purtroppo l’elicottero della Protezione Civile non ha potuto levarsi in volo a causa del maltempo. Sono, infatti, ancora in corso nevicate con piccole bufere di vento e c’è scarsa visibilità in quota.
Si è dunque partiti con le squadre di ricerca a piedi, in tutto una sessantina di uomini tra Soccorso alpino e speleologico (33 tecnici da tutte le stazioni della regione), Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Carabinieri e Corpo Forestale Regionale, suddivisi in sette gruppi da cinque a sette componenti ciascuno con una zona da battere a tappeto.
Ci si è concentrati in particolare sul versante della Creta del Cacciatore che dà sulla Valle di Riofreddo, nell’area compresa tra la traccia nera che taglia quel versante tra Sella Prasnig e Malga Lussari (quota 1.500 – 1.600 metri) e la Valle stessa (a partire da 900 – 1.000 metri di altitudine).
Una parte dei tecnici sta risalendo dal basso e una parte si cala dall’alto in corrispondenza delle tracce di scivolata individuate nella giornata di ieri.
Una squadra che stava risalendo dal basso si è dovuta fermare per un ostacolo naturale e si è dunque deciso di procedere d’ora in poi fino a quel punto con calate in corda doppia. Il tutto con estrema prudenza e cautela vista la presenza di ghiaccio al suolo e le condizioni proibitive del meteo: gli uomini sul posto sono ovviamente attrezzati con ramponi da ghiaccio.
Sul posto ci sono anche due Unità Cinofile: una di queste è riuscita finalmente ad avvicinare e a prendere uno dei due cani degli escursionisti, un volpino, stremato per fame e freddo. Dell’altro cane al momento non ci sono notizie.
Aggiornamento delle 14
Grazie a una schiarita si è potuto alzare poca fa in volo l’elicottero della Protezione Civile per iniziare le ricognizioni dall’alto. I tecnici impegnati sui ripidi versanti est della Cima del Cacciatore stanno continuando senza sosta a perlustrare i vari canali sottostanti la traccia nera tra Sella Prasnig e Malga Lussari con calate in corda doppia, molto lentamente a causa del terreno impervio, cosparso di neve e ghiaccio.
È stato individuato di nuovo il secondo cane, si trova ai piedi di uno dei canali; i tecnici delle Unità cinofile sono in questo momento impegnati a interpretare i segnali che l’animale sta cercando di trasmettere con il suo comportamento.