Che fine ha fatto Rossella Corazzin, 17enne friulana scomparsa da Tai di Cadore, mentre si trovava in vacanza con i genitori, nell’agosto 1975? La risposta potrebbe arrivare dal riscontro alle ultime dichiarazioni di Angelo Izzo e rese pubbliche nei giorni scorsi. Il procuratore di Perugia, Luigi De Ficchy, sta leggendo gli atti che la procura di Belluno ha inviato a quella di Perugia nei giorni scorsi, anche se al momento non è stato aperto alcun fascicolo nè formulate ipotesi di reato. Si tratta di dichiarazioni che Izzo, in carcere perchè condannato a due ergastoli per omicidio e soprattutto noto ai più per il ‘massacro del Circeo‘ del 1975 (in cui morì la 19enne Rosaria Lopez e la 17enne Donatella Colasanti riuscì miracolosamente a salvarsi), ha reso nel 2016 alla procura di Roma e che farebbero riferimento ad alcuni fatti risalenti proprio all’estate del 1975, ma precedenti all’omicidio di Rosaria Lopez.
Izzo, come è stato ribadito dagli inquirenti, nelle dichiarazioni non ha fatto il nome di Rossella Corazzin, ma ha parlato della vacanza in Cadore che ha preceduto di poche settimane il brutale massacro del Circeo. Ad agosto, la stessa combricola composta da Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido con altri amici avrebbe avvicinato una 17enne friulana, “della provincia di Pordenone”, che sarebbe stata violentata e infine uccisa nella villa del Trasimeno della famiglia di Francesco Narducci. Sulla modalità di uccisione della giovane e sul luogo di sepoltura della ragazza Izzo non ha fornito alcuna informazione, negando di essere stato presente.
Non sembrerebbero comunque emergere elementi diversi da quelli già esaminati due anni fa per i quali è stata chiesta l’archiviazione. Il legale dei familiari di Francesco Narducci, morto nel 1985 e coinvolto – e poi dichiarato estraneo ai fatti – nelle indagini sul Mostro di Firenze, ha ribadito la mancanza di legami con la scomparsa di Rossella Corazzin.