Ha chiesto il rito abbreviato l’automobilista di 52 anni che il 13 settembre 2016 fu coinvolta nell’incidete stradale che portò alla morte del motociclista Mirko Mascherin, 41 anni, impiegato tecnico della Wenco di Villotta, sposato e padre di due figli. Il fatto avvenne in viale Trieste ad Azzano Decimo. Il giudice Eugenio Pergola ha ammesso l’imputata al rito abbreviato e rinviato alla prossima udienza già fissata per il mese di settembre.
Mancavano pochi minuti alle 13.30 quando Mascherin, in sella alla sua Ducati 748, per la quale aveva una grandissima passione, stava transitando lungo via Trieste con direzione Portogruaro.
Negli stessi istanti la donna alla guida della sua Chevrolet Captiva, secondo quanto ricostruito dal perito nominato dalla Procura, l’ingegner Luigi Battistella, “giunta all’altezza dell’immissione, alla sua sinistra, del raccordo di via Trieste, svoltava incurante della zebratura continua in mezzeria e delle strisce continue di margine della 251 e di via Trieste, che vietavano tale manovra. Nell’attraversare il tratto finale di via Trieste, mancava inoltre di accertarsi o comunque non si accertava adeguatamente, che dallo stesso non stesse sopraggiungendo altro veicolo”.
Mascherin, trovandosi all’improvviso l’auto che svoltava davanti aveva tentato un disperato tentativo di frenata, perdendo però il controllo della moto e finendo sull’asfalto, dove, strisciando per alcuni metri, sempre secondo la ricostruzione del perito, era andato a impattare violentemente con testa e corpo contro la ruota e la fiancata posteriore dell’auto.
Il perito ha riscontrato anche, per Mascherin, una velocità superiore al limite presente su quel tratto di strada, anche se tale circostanza ha contribuito in misura minoritaria al verificarsi dell’incidente: “Il sinistro è avvenuto a causa del comportamento imprudente dei conducenti di ambedue i veicoli – si legge tra le conclusioni della perizia – La manovra negligente, imprudente ed imperita attuata dalla conducente della vettura è in prioritario nesso di causa con il verificarsi del sinistro”. Da qui la richiesta di rito abbreviato avanzata dai legali dell’automobilista.
I familiari di Mirko Mascherin sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni di Pordenone, gruppo specializzato nel risarcimento a seguito di incidenti mortali che nel frattempo ha ottenuto, ancor prima della conclusione del procedimento penale e nonostante la contestazione di un concorso di colpa, il risarcimento per la morte del proprio caro.