Pensando ad alcune opere pubbliche oggetto di forti polemiche e facendo il verso all’adagio popolare, viene da pensare che non tutti i cantieri vengono per nuocere.Ne abbiamo prese in considerazione cinque, realizzate a partire dagli Anni ’80 e contestate a vario titolo perché giudicate inutili, troppo costose o dannose per l’ambiente, salvo oggi essere tranquillamente utilizzate senza registrare particolari mugugni. Certo qualcuno potrebbe obbiettare che tanto ormai la frittata è fatta, ma è altrettanto vero che molte polemiche registrate a suo tempo si sono probabilmente dimostrate infondate.
Il Cavalcavia
Partiamo dal cavalcavia di viale Cadore a Udine, voluto dall’allora sindaco Angelo Candolini, sulla cui opportunità tenne banco per mesi una polemica durissima all’inizio degli Anni ’80. Costata alcuni miliardi lire, l’opera fu contestata da chi la riteneva uno spreco di denaro e la soluzione sbagliata ai problemi di viabilità verso l’ospedale. Oggi è difficile immaginare di poter fare senza, tanto più che nel frattempo il traffico è cresciuto.
Canale scolmatore
Risale invece all’inizio degli Anni ’90 la costruzione del canale scolmatore per prevenire le alluvioni del torrente Corno convogliando le acque in eccesso verso il Tagliamento dopo aver percorso in tunnel oltre 5,4 chilometri. L’opera costata oltre 110 miliardi e completata nell’arco di un decennio, è stata oggetto di uno scontro al calor bianco tra ambientalisti e Regione, ma ha scongiurato in almeno un paio di occasioni l’esondazione del torrente.
Galleria Chiusaforte
La galleria di Chiusaforte, realizzata sull’allora Strada statale 13 Pontebbana è stata inaugurata nel maggio del 2013. Lunga 1.124 metri, l’opera fu decisa dopo l’alluvione che colpì nel 2003 la Val Canale in quanto il tratto di statale che scorreva poco più sotto era considerato a rischio frane ed esposto a nuovi eventi alluvionali. Contro la galleria, costata svariati milioni di euro, ha condotto una strenua battaglia Legambiente di Tolmezzo, convinta che l’opera fosse del tutto inutile rispetto agli scopi dichiarati.
Bacino Rio Rivolo
Neppure il bacino di laminazione, realizzato nel 2013 sul rio Rivolo a Buttrio, per mettere al riparo dalle esondazioni le abitazioni presenti lungo il corso d’acqua e le officine meccaniche Danieli, ha avuto vita semplice. Dopo varie vicissitudini e l’opposizione di un comitato locale , i lavori sono iniziati solo nel maggio del 2013 per essere conclusi in circa sette mesi dopo con una spesa di quasi 3,5 milioni di euro. Già nel febbraio dell’anno successivo il bacino è entrato in funzione a seguito di forti piogge scongiurando nuovi allagamenti.
Parcheggio
Il parcheggio interrato di Piazza I Maggio a Udine è l’ultima opera molto contestata ad essere inaugurata, dopo lavori durati tot anni e costati all’incirca 11 milioni di euro. Voluto dalla Giunta Honsell, il parcheggio la cui costruzione è iniziata nel 2013 per concludersi nel 2016 ha dovuto fare i conti con la fiera contrarietà di un comitato e di alcune forze di opposizione che contestavano l’utilità di un’opera giudicata eccessivamente costosa e paventava vari problemi dovuti all’ubicazione. Il parcheggio alla fine è molto frequentato, anche grazie a tariffe di favore e del fatto che quelli di superficie sono invece aumentati.