“Una società plurilingue è una società più giusta. Non dimentichiamoci mai che viviamo nella Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e che abbiamo uno Statuto di autonomia speciale proprio per la nostra peculiarità di area plurilingue dove, tra i quattro idiomi presenti, la lingua friulana emerge per le sue straordinarie caratteristiche e per numero di cittadini coinvolti. Una rassegna come questa, proprio nella nostra lingua madre e fonte delle nostre radici, aiuta la valorizzazione della comunità e delle tradizioni del nostro Friuli”. Lo ha sottolineato, nella palestra Comunale di Ronchis (Udine), il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Piero Mauro Zanin, ospite istituzionale della cerimonia di premiazione del Concorso di poesia Eugenio Pilutti, volto a diffondere l’interesse per la poesia in lingua friulana tra le giovani generazioni.
“Si tratta di una lingua culturale – ha aggiunto il presidente del Cr Fvg – e, proprio per questo motivo, preziosa e capace di trasmettere valori e comunione. Benissimo, quindi, dare lustro come in questo caso a uno straordinario veicolo sul quale io e l’intero Cr Fvg siamo estremamente motivati e attenti, affinché esso emerga sempre di più anche attraverso gli strumenti della modernità, mantenendo e tramandando l’impegno verso le nuove generazioni”.
L’evento, organizzato dal Comune di Ronchis (a fare gli onori di casa il sindaco Manfredi Michelutto e l’assessore alla Cultura, Valentina Maurizio), è stato patrocinato dalla Regione Fvg, attraverso lo stesso Cr, insieme all’Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef, rappresentata dal presidente Eros Cisilino) e alla Società filologica friulana (Sff, presente il presidente Federico Vicario). All’incontro ha partecipato anche la consigliera regionale Maddalena Spagnolo (Lega).
Nel corso del suo intervento, Zanin ha anche rimarcato l’importanza “di intitolare le vie o altri luoghi di un paese a colui che, attraverso la propria opera, ha onorato non solo la cultura in generale, ma anche e soprattutto la comunità in cui ha vissuto. Si tratta di un dovuto atto di restituzione alla memoria e il campanello che ci deve sempre sollecitare rispetto i valori, la capacità, la qualità e la produzione che la persona ha donato a tutti noi”.
“Qualcuno, per mille motivi, tiene dentro di sé la sua sensibilità, ma altri – ha sottolineato ancora il presidente dell’Assemblea legislativa regionale – la trasmettono al prossimo, creando quell’empatia che fa dell’uomo un individuo sociale. Il primo merito, dunque, va a chi ha avuto l’idea e la responsabilità di tenere viva questa memoria: la famiglia Pilutti, insieme all’Amministrazione comunale che ha raccolto l’eredità e la condivide con tutti noi”.
“I giovani, partecipando a un premio come questo, si mettono in gioco. Proprio in un’epoca in cui il mondo ci vuole più sudditi che protagonisti, più consumatori che esseri senzienti. Per fare questo – ha concluso Zanin – ci vuole generosità nel misurarsi con gli altri nella competizione, in questo caso poetica, accettando la sfida consapevoli che, dal confronto, emerge sempre una crescita individuale. Sopportando anche le critiche e le valutazioni che altri posso fare sulla nostra azione e sulla nostra capacità di comunicare”.