Edizione di afflato internazionale per MatchingDay, l’evento organizzato da Confartigianato Udine e Ures che oggi ha varcato per la prima volta i confini del Friuli per trasferirsi al conference center di Gorizia. Nell’occasione, oltre ai consueti incontri one to one tra imprese – 53 quelle coinvolte, di cui 13 slovene -, i rappresentanti delle associazioni di categoria, di istituzioni, camere di commercio e diplomazia si sono confrontati sul rilancio della zona confinaria. Zona che in questi ultimi anni ha patito molto, ma che grazie a Schengen, al venir meno della frontiera, ha grandi opportunità.
Una su tutte: la zona economica speciale doganale. Obiettivo a portata di mano che le imprese italiane e slovene, in accordo con le autorità locali, intendono agevolare. “In una piccola regione come la nostra dobbiamo iniziare a guardare oltre i confini, a progettare politiche di sviluppo che abbraccino l’intera regione e se possibile anche gli stati confinanti – ha detto ieri il presidente di Confartigianato Udine ed Fvg, Graziano Tilatti -. Quanto a Gorizia, la nostra presenza qui oggi ha un significato chiaro: vogliamo creare le condizioni perché questo territorio possa tornare a galoppare diventando una buona pratica per l’Europa”.
“Siamo una grande famiglia – ha aggiunto dal canto suo il leader di Confartigianato Gorizia, Ariano Medeot – che può trarre solo vantaggi dalle differenze territoriali. Portare a Gorizia MatchingDay è in questo senso un segnale forte”.
“Il primo di una serie di incontri per rafforzare la cooperazione transfrontaliera” ha sottolineato il presidente di Ures, Robert Frandolic. Anche attraverso la zona speciale, iniziativa che ha bisogno di un nuovo slancio dal basso, ha evidenziato il capo dell’ufficio economico del consolato della Repubblica slovena a Milano, Zorko Pelikan: “Dobbiamo riallacciare rapporti, siamo competitor ma la conoscenza reciproca può aiutarci ad essere più performanti. Questo territorio – ha aggiunto a proposito della fascia confinaria – ha un potenziale enorme, se sapremo essere attrattivi, i capitali e le nuove opportunità di lavoro saranno a portata di mano”.
I partecipanti al tavolo bilaterale si sono dati appuntamento a stretto giro. Avviato ieri il dialogo a Gorizia, già a giugno si ritroveranno dall’altra parte del confine, a Nova Gorica. “E’ sufficiente un accordo bilaterale tra Italia e Slovenia – ha spiegato la direttrice del locale Gect, Sandra Sodini -. La Commissione europea dà pieno supporto a quest’area speciale, il vantaggio fa parte del trattato di ingresso della Slovenia in UE ed è dunque esigibile”.
Alla mano tesa di Confartigianato e degli enti goriziani la parte slovena ha risposto con slancio. Raccogliendo l’invito a cooperare nell’interesse reciproco di due economie che sotto il cappello europeo possono crescere insieme. “Abbiamo perso molto tempo – ha concluso Tilatti -. Oggi la Slovenia ha ripreso a camminare (il Pil 2018 è aumentato del 4,5%), l’Italia arranca ancora. Dateci una mano in termini di prospettiva, contagiateci con l’entusiasmo e la voglia di fare che da noi sembrano essersi spenti”. Zona speciale, infrastrutture e progetti culturali saranno quindi all’ordine del giorno del prossimo appuntamento a Nova Gorica, nel segno di un rinnovato rapporto di collaborazione transfrontaliera.
Parallelamente al tavolo bilaterale, nella grande sala del Conference center di Gorizia, il MatchingDay si è svolto come da copione. Dopo i saluti di rito, portati tra gli altri da Gianluca Madriz, vicepresidente della Camera di commercio della Venezia Giulia, Vojko Volk, console generale della repubblica di Slovenia a Trieste, e dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, le 53 imprese partecipanti si sono avvicendate ai tavoli in incontri di 15 minuti ciascuno per tastare possibili collaborazioni, supportate dagli sponsor – Confidimprese Fvg, Assicura Group e Intesa Sanpaolo – presenti con i rispettivi desk. Lo slogan “creiamo relazioni” quest’anno ha avuto dunque un doppio significato nel segni del business ma anche delle relazioni internazionali che su questo confine possono scrivere una nuova pagina di storia economica.