Questa mattina tutti i negozi Mercatone Uno, tra i quali anche quelli di Monfalcone e Sacile, hanno chiuso i battenti. Shernon Holding, la società che aveva acquisito 55 negozi della catena, è stata dichiarata fallita. I lavoratori, però, non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla proprietà e hanno appreso la notizia nella notte attraverso i social network.
Davanti a numerosi negozi con le serrande abbassate sono in corso presidi e sit-in dei dipendenti. Circa un mese fa, Shernon Holding aveva presentato domanda per l’ammissione al concordato preventivo al tribunale di Milano. Sono oltre 1.800 i dipendenti in tutta Italia, 53 dei quali impegnati nei due punti vendita regionali che erano rimasti aperti, ai quali si sommano i 13 lavoratori del negozio di Reana del Rojale che erano in attesa di rientrare a breve operativi. Ora le loro speranze sono rivolte al tavolo di crisi intetto al Mise.
“La vendita dei 55 punti vendita lo scorso anno si era concretizzata dopo una lunga trattativa con i soci di Shernon”, ricordano le organizzazioni Filcams, Fisascat e Uiltucs che al Mise avevano stipulato un accordo sindacale per regolare il passaggio dei lavoratori, per scongiurare il fallimento già a luglio 2018. “Già nei primi mesi dell’ingresso di Shernon, buona parte dei soci che avevano costituito la società ad hoc per l’acquisizione, sono fuoriusciti dall’assett societario, senza destare alcun allarme da parte dei commissari che erano preposti a sovrintendere le operazioni”, denunciano ancora i sindacati.
“Col passare del tempo, la mancanza di finanziamenti e di liquidità ha fatto sì che, già negli ultimi mesi del 2018, la merce nei magazzini, e di conseguenza nei negozi, cominciasse a scarseggiare. A marzo 2019, come denunciato dalle tre federazioni confederate, i punti vendita risultavano sprovvisti di merce e la stessa non veniva più consegnata sebbene già venduta e pagata dagli acquirenti”.
“Nell’incontro tenutosi a marzo fra Filcams, Fisascat, Uiltucs e l’AD di Shernon, quest’ultimo preannunciava un’imminente capitalizzazione della Shernon e informava le rappresentanze sindacali in merito a una non meglio precisata trattativa con potenziali investitori. La ricapitalizzazione annunciata doveva esser effettuata entro la fine di marzo e presupponeva un investimento pari a circa 20 milioni di euro, cifra che, da subito le organizzazioni di categoria hanno ritenuto assolutamente insufficiente a garantire la ripresa dell’azienda. A metà aprile, senza darne informazione alcuna, nemmeno al Mise, l’azienda ha presentato istanza di Concordato Preventivo presso il Tribunale di Milano”, continuano i sindacati.
“La decisione assunta il 23 maggio dal Tribunale di Milano, dimostra che le preoccupazioni delle tre sigle sindacali erano del tutto fondate e che, la situazione è molto più grave di quanto l’AD di Shernon abbia raccontato al Mise il 18 di aprile e ai lavoratori nei vari comunicati a essi diretti”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs si sono già attivate presso il Mise per avere un incontro in tempi brevi con l’Amministrazione Straordinaria di Mercatone e con il Curatore Fallimentare di Shernon. “È urgente e indispensabile l’intervento del Ministero per salvaguardare i lavoratori e preservare il futuro delle loro famiglie. Dopo anni di incertezza, Shernon aveva rappresentato il lumino nel quale tutti avevano riposto le loro speranze e la propria capacità di progettare un futuro. Il fallimento sembra aver reso nulli i sacrifici e gettato le maestranze in uno stato di profonda angoscia. Serve, dichiarano i sindacati, un intervento tempestivo e garante”.
Il sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint ha incontrato nella sede municipale le lavoratrici del Mercatone Uno. Cisint ha espresso la vicinanza del Comune e l’impegno, nei limiti delle proprie competenze, a seguire lo sviluppo delle vertenza. Il sindaco si è immediatamente attivata nei confronti della Regione e del sottosegretario al lavoro Durigon per segnalare la grave situazione che si è venuta a determinare e che colpisce un settore di attività a prevalente manodopera femminile, per una sensibilizzazione affinché possa essere messa in atto ogni possibile iniziativa di fronte alle difficoltà che dovranno affrontare queste famiglie.
“Ho seguito la vicenda del Mercatone Uno dal 2015. Pochi giorni fa ho sentito il sindaco di Reana del Rojale per capire come mai ci fossero dei movimenti nei pressi del negozio. Purtroppo solo stanotte abbiamo capito quel che succedeva”. È il commento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, alla notizia del fallimento di Shernon. “Sapere del fallimento che porta a un futuro ancora più incerto per i lavoratori provoca tanto rammarico e rabbia per come è stata gestita negli anni tutta questa vicenda – aggiunge Sergo -. L’epilogo con la comunicazione ai dipendenti via social la dice lunga. L’unica speranza rimane che i nuovi negozi, che sicuramente apriranno in quei locali, diano la priorità all’assunzione del personale rimasto per strada, a cui da anni viene promessa una riapertura che non ci sarà più”.
“Nella passata legislatura, grazie al Movimento 5 Stelle – conclude il consigliere regionale – è stata approvata una norma che prevede un meccanismo del genere in caso di aperture di centri commerciali. Quindi si può fare”.
“Una vicenda orribile sulla quale vogliamo vederci chiaro ma soprattutto che deve essere presa in mano subito dal Governo, recuperando il tempo perduto in tutti questi mesi, quando arrivavano assicurazioni sull’impegno a fare qualcosa e invece erano solo chiacchiere. Il Pd si è già attivato politicamente e sta preparando atti parlamentari. Inascoltabile Salvini che promette ancora una volta ciò che esula dalle sue competenze, strumentalizzando cinicamente chi rischia di restare senza lavoro”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, capogruppo Pd in commissione Lavoro, dopo che Shernon holding è stata dichiarata fallita, senza nessuna comunicazione formale inviata ai dipendenti.
“Il punto vendita di Monfalcone è colpito come gli altri da un giorno all’altro e – aggiunge Serracchiani – siamo preoccupatissimi per lavoratori e famiglie. Chiediamo al presidente Fedriga di attivarsi nel suo ruolo istituzionale facendo tutti i passi necessari al Mise. L’ondata di crisi che si sta abbattendo sulle imprese in Fvg deve essere fermata”.
Pronta la replica del governatore Massimiliano Fedriga: “È già stato convocato per lunedì un tavolo al Mise a cui parteciperà anche Regione Friuli Venezia Giulia. Nella giornata di oggi ho sentito personalente il Sottosegretario Durigon che sta seguendo direttamente la crisi e il ministero lavora nella direzione di trovare nuove opportunità imprenditoriali e garantire l’occupazione. Sorprende che il Pd e Serracchiani, non sapendo nemmeno tutto ciò, cerchi di speculare sulla pelle di migliaia di lavoratori. Questa non è politica, è solo superficialità condita da un bel po’ di cinismo”, conclude Fedriga.