“Come c’è il fantacalcio, c’è il fantanomine”. Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, è a dir poco lapidario nel bocciare i rumor secondo i quali l’amministratore dell’Atac, Paolo Simioni, potrebbe sostituire Giuseppe Bono alla guida di Fincantieri.
L’ipotesi è stata avanzata sul Fatto Quotidiano e, nel giro di poche ore, ha suscitato una selva di reazioni, praticamente tutte in difesa dell’attuale amministratore delegato del colosso navalmeccanico.
Oltre a Fedriga, è lapidario anche Antonio Paoletti, nella sua veste di vicepresidente nazionale di Unioncamere. Paoletti parla di “uno scherzo di Carnevale anticipato, mal riuscito e inopportuno”.
“Fincantieri non si tocca”, scrivono le Rsu di Fim e Uil dello stabilimento di Monfalcone, che ricordano i “confronti e gli scontri” con Bono, ma aggiungono che nel corso degli anni, l’attuale ad ha trasformato un’azienda quasi decotta nel “leader mondiale” che “conquista mercati civili e militari in ogni continente, garantendo la crescita dell’occupazione”, che è la cosa che sta più a cuore dei sindacati.
Sostituire Bono è “un gravissimo rischio per il futuro della nostra azienda”, ha tuonato la Rsa dei dirigenti della Fincantieri, mentre da Genova è arrivato il giudizio, netto e chiaro, del presidente della Regione Liguria: “Credo che cambiare l’allenatore di una delle poche squadre vincenti sarebbe semplicemente folle”, ha sentenziato Giovanni Toti.