Niente veleni, ma trappole e fucili. Sono i metodi individuati dal Piano regionale per eliminare le nutrie.
Le trappole saranno usate prima di tutto nelle aree dove è stata segnalata la lontra per evitare abbattimenti accidentali di questo prezioso animale e nelle aree urbane dove per ovvie ragioni non si può sparare. Altrove, anche nelle aree protette se necessario, sarà possibile usare anche armi da fuoco.
La cattura in vivo mediante avverrà con gabbie-trappola ed è considerato il metodo migliore in quanto più selettivo, con ridotto disturbo e utilizzabile nel corso di tutto l’anno. Le trappole dotate di esca (mele, mais e altro) saranno preventivamente dotate di matricola identificativa apposta a cura della Regione o dagli Enti di gestione dei Parchi. Andranno controllate almeno una volta al giorno (due nel periodo estivo) per evitare inutili sofferenze o la presenza di altre specie che andranno immediatamente liberate. Le nutrie catturate saranno quindi soppresse con arma da fuoco o con biossido di carbonio. Altrimenti, si potrà ricorrere a fucili a canna liscia o rigata, purché maneggiati da personale abilitato o datato di licenza di caccia.
Gli animali abbattuti potranno essere seppelliti in loco se si tratta di piccole quantità. Se ciò non fosse possibile, lo smaltimento sarà a carico della Regione: il ritiro delle carcasse sarà coordinato dagli Ispettorati forestali competenti per territorio o dal Servizio foreste e corpo forestale.
Gabbie – trappola con esca e fucili
I metodi individuati dal Piano regionale per eliminare le nutrie in Fvg
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