I giovani di tutto il mondo scendono ogni venerdì in piazza, per una protesta apartitica che punta a smuovere le coscienze dei governanti sulla questione ambientale. Lo sciopero per il clima arriva anche in Friuli toccando Trieste, Udine, Tolmezzo, Cividale e Pordenone.
Riproponiamo, in occasione del terzo Fridays for future in programma oggi, venerdì 27 settembre, il servizio, realizzato in occasione della protesta della scorsa primavera, che racconta chi sono i giovani friulani che lottano per il pianeta Terra e in difesa del clima.
Questo movimento punta a trasformarsi in una vera e propria rivoluzione. Un nuovo ’68 sta iniziando e noi abbiamo incontrato alcuni suoi protagonisti sul nostro territorio. Aran, Marianna, Gaia, Aurora e Diego sono ragazzi come tanti, studiano, lavorano, viaggiano. Si impegnano in ambiti diversi, ma condividono una grande paura: non avere un futuro. E non si tratta della preoccupazione di non trovare lavoro o di dover lasciare la propria abitazione per trasferirsi all’estero. Si parla del terrore di non avere una casa né qui né altrove perché non c’è un pianeta B, nel quale rifiuti e inquinamento non esistano.
Il ragazzo del fiume
Aran Cosentino, sedicenne di Savogna, ha molto in comune con Greta Thunberg, portabandiera del movimento. Divenuto famoso per l’impegno ambientale, è considerato dai suoi coetanei un pioniere e un esempio da seguire. Avvalendosi dei social il giovane ha lottato contro la costruzione di una centralina sull’Alberone, torrente che accarezza le valli del Natisone. Non a caso è stato scelto come coordinatore dei FridaysForFuture per Udine. “Sono pronto a fare la mia parte per la salvaguardia dell’intero pianeta che stremato, sta esaurendo le sue risorse. Sono consapevole che il movimento incontrerà molti ostacoli, ma assieme ai miei coetanei sono disposto ad affrontare lo sciopero più grande nella storia visto che valica i continenti”.
Attivista a scuola
Marianna Tonello frequenta la stessa scuola di Aran ed è poco più grande di lui. Dopo aver avviato una campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata nell’istituto Sello, la studentessa prossima alla maturità, lancia un messaggio decisivo: “Alziamo la voce, non il livello del mare. Intento del Climate Strike è smuovere le coscienze dei governanti. La politica non aiuta, è disinteressata alle questioni scomode e l’ambiente è una di queste. È quindi legittima la disaffezione dei giovani nei riguardi dei governi. Ecco perchè i giovani preferiscono smuovere gli animi da fuori, agendo concretamente già a partire dai piccoli gesti”.
I pugni sul tavolo
A condividere l’idea che la politica sia fatta di tante parole e pochi fatti c’è anche Gaia Nobile. “Meglio agire concretamente. Per amore della natura, ho deciso di eliminare dalla mia dieta carne, pesce e latticini optando invece per prodotti locali privi di imballaggi. Per me la situazione del Friuli non è ancora così allarmante, tuttavia bisogna lavorare sodo per mantenere e migliorare il territorio allo stato attuale”.
Regista e protagonista
In piazza ci va anche Aurora Ovan, regista e scrittrice che promuove la Plastic free Challenge sul web. “Si tratta di una campagna lanciata da Greenpeace che punta a coinvolgere i giovani facendo leva sugli strumenti che più conoscono, gli smartphone. In un luogo contaminato dai rifiuti, i ragazzi sono invitati a scattarsi una foto dopo averlo ripulito. In questo modo utilizzo la tecnologia e la sfido al tempo stesso ad essere ecosostenibile toccando con un’immagine il cuore, ma soprattutto il cervello delle persone”.
Questa è una generazione desiderosa di stravolgere un sistema, di alzare quella voce critica che i loro genitori hanno taciuto travolti dalla falsa convinzione che ciò che non si vede in superficie non costituisca un problema. La plastica negli oceani che sembrano lontano a noi o le temperature che si alzano inaspettatamente, erano fino a poco fa segnali dei quali non preoccuparsi. Tuttavia, ora la situazione è diversa, e lo sono anche i ragazzi. Consapevoli del poco tempo a disposizione, i giovani sono ancora più informati dei grandi governati sulle tematiche ambientali. Infatti, oltre l’80% si tiene al corrente su questi temi ed è disposto ad adottare delle soluzioni utili a rendere la loro vita sostenibile per la natura. La rivoluzione è iniziata e anche grazie a Internet rischia di essere molto più incisiva di quelle del passato. Gli adulti sono avvisati, che si tratti di governanti o genitori.