Automobilisti, chi si ferma è spremuto – Introdotti in Friuli Venezia Giulia nel secolo scorso, gli stalli a pagamento stanno conquistando tutta la regione. Ma per molte famiglie sono diventati una voce di spesa fin troppo gravosa
A introdurle in regione sono stati i principali capoluoghi, Udine e Trieste. Oggi si sono estese a macchia d’olio, come mostra la piantina qui a fianco. Stiamo parlando dei parcheggi a pagamento, croce per gli automobilisti e delizia per le amministrazioni comunali e non solo.
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Caro ticket, il Comune di Udine apre ai pendolari – A settembre nuovo tipo di abbonamento, per tagliare le liste d’attesa per i posteggi in struttura. In futuro ipotizzata una decina di parcheggi scambiatori in periferia, ma serve un accordo con il nuovo gestore del Trasporto pubblico locale
Una soluzione in abbonamento per chi viene a Udine per lavoro, operativa da settembre. E’ questo l’impegno che si è preso l’assessore alla Mobilità, Enrico Pizza, per rispondere – almeno in parte – alle proteste sul caro-ticket delle ultime settimane. Un aumento di prezzi che ha destato le ire di diversi commercianti del centro cittadino, per i quali in questo modo si allontanano ancora di più i clienti, dei consumatori (Codacons e MdC hanno avviato la raccolta delle firme) e della minoranza in Consiglio comunale.
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Eventi a misura di bambino – In Friuli i mesi di luglio e agosto offrono a bambini e ragazzi occasioni di svago, ma anche di formazione nelle diverse discipline
Chiuse le scuole, bambini e ragazzi sono liberi. Anche di annoiarsi. Per fortuna, il Friuli tappa i buchi proponendo eventi di vario tipo per tutto, luglio e agosto. Ovviamente, come da promozione istituzionale, l’estate è in città, ma anche i piccoli centri offrono un’ampia scelta. Per rendere il calendario più scorrevole, segnaliamo soltanto le iniziative organizzate nei comuni capoluogo, partendo da Udine.
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Luce su Mediocredito Fvg – Bankitalia sembra pronta a mandare gli ispettori a Udine per vederci chiaro sull’istituto di credito controllato dalla Regione
Bankitalia sembra voler far luce su Mediocredito Fvg. Gli ispettori dovrebbero arrivare a breve a Udine per capire che succede e, soprattutto, cosa è successo nell’istituto controllato dalla Regione, che in questi anni ha tribolato molto per tenere in piedi la banca. Le indiscrezioni dicono che la trattativa infinita con Iccrea non avrebbe più molte chances. Sembra che gli ispettori vogliano vederci chiaro sull’aumento di capitale di circa 32 milioni conseguente a una perdita straordinaria da cartolarizzazione di circa 53 milioni di euro. La Holding del credito cooperativo dovrebbe entrare nel capitale di Mediocredito rilevando le quote della Fondazione Crt, delle Bcc locali e della Regione sfilando all’ente il controllo. Il passaggio dovrebbe rilanciare il gruppo grazie alle competenze del nuovo management targato Iccrea che dovrebbe soppiantare il vecchio. Il condizionale è d’obbligo e dipenderà dalla serrata ed estenuante trattativa.
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Consulenze: a Udine in un anno sono raddoppiate – Siamo passati dai 350mila del 2014 ai quasi 770mila dello scorso anno. La crescita da attribuire alla ripresa dei lavori pubblici: per progettazioni, direzioni lavori e certificazioni è stato speso quasi il 68 per cento del totale
Negli anni scorsi, sulle consulenze e sugli incarichi professionali era calata la scure di palazzo D’Aronco. Ma l’accetta sembra essersi rialzata o fatta meno efficace. Nel 2015, infatti, il budget è più che raddoppiato, passando da 350mila a 770mila euro, registrando un più 117 per cento, superando di oltre 100mila euro addirittura la spesa del 2013. Nel solo primo semestre dello scorso anno è stata stanziata una somma di poco inferiore a quella utilizzata in tutto il 2014.
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La FIERA perde la testa: basta un comandante – Addio al Cda, i soci si affideranno all’amministratore unico. Categorie economiche permettendo. Piccinetti in pole
Al momento è rimata senza la ‘testa’, ma una soluzione sarà trovata al più presto. Pordenone Fiere attende di capire quale sia il futuro della propria governance, dopo che il presidente Roberto Ongaro si è dimesso da inizio luglio. Il Consiglio di amministrazione, a questo punto, potrebbe essere giunto agli sgoccioli, visto che i soci potrebbero decidere di affidarsi a un amministratore unico.
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