Medici di famiglia addio – Entro due anni un terzo andrà in pensione e nessuno li sostituirà. La testimonianza: “Ho detto basta perché siamo diventati dei passacarte”
Sindaci vs mattone – La Regione vuole spingere l’edilizia, Comuni in allarme: “Non siamo pronti per un’ondata di cemento”
Giustizia per i gladiatori – I volontari di Stay Behind traditi dallo Stato. In regione erano 200, a Udine l’ufficio segreto
Sboccia la ‘rosa’ dell’Isonzo – Da Gradisca a Fiumicello le aziende agricole scommettono sul radicchio locale
Addio camice, troppe carte – Maledetta burocrazia. Loris Di Gianantonio, medico di base appena andato in pensione, spiega perché molti colleghi di grande esperienza decidono di chiudere anzitempo l’ambulatorio
Non era stufo di fare il medico, anzi. Semmai era stanco di dover perdere troppo del suo tempo per star dietro alla burocrazia.
L’ambulatorio di Loris Di Gianantonio, per decenni punto di riferimento per tanti pazienti è chiuso dallo scorso dicembre, quando il medico di famiglia, operante a Majano dal 1978, è andato in pensione. Mancava ancora un po’ alla soglia invalicabile dei 70 anni; i suoi 1.500 assistiti hanno sperato fino all’ultimo che decidesse di posticipare la quiescenza, anche perché molti hanno incontrato non poche difficoltà nell’individuare un sostituto.
“Una scelta presa non certo a cuor leggero – ci spiega il medico –, ma davvero non ne potevo più”.
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Troppe pediatrie e pochi specialisti – Friuli occidentale. Le scuole di specialità non formano abbastanza medici. Dall’Amico: “O si cambia rotta o si devono cancellare alcuni reparti”. Ne potrebbero bastare cinque in regione, una per Azienda sanitaria
La mancanza di pediatri continua a farsi sentire. Nei giorni scorsi è stata consegnata al presidente del Consiglio regionale Pier Mauro Zanin una petizione firmata da 700 cittadini nella quale si lamentava la carenza di medici specializzati sul territorio, specie nelle aree più periferiche del Friuli occidentale, che impedisce alle famiglie di scegliere il medico di fiducia.
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Un Vangelo laico sopra il palcoscenico – Aida Talliente, pluripremiata attrice friulana, esordisce con il suo nuovo spettacolo ‘Il Vangelo delle beatitudini’ a Teatro Contatto: un anno e mezzo di lavoro attorno al concetto di speranza. Per tutti
Attrice dal 2001, autrice e interprete dei suoi spettacoli, diplomata all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, la friulana Aida Talliente è sempre alla ricerca di storie importanti, raccontate da testimoni in prima persona, in Italia come nel cosiddetto ‘Terzo mondo’. Spesso in viaggio (ha lavorato in situazioni complesse, in Brasile, Nicaragua, Cile, Messico, Africa…), ha raccontato storie come quella della staffetta partigiana udinese Rosa Cantoni, o della ex ragazza-soldato ivoriana di Aisha, o della comunità di Cave del Predil (in Miniere), rimasta senza lavoro, storia, paese.
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La voce black friulana che parla 4 lingue – Classe ’95, Chantal Abanga Iacobucci è nata e cresciuta a Udine da madre italiana e padre francese
Chantal ha esordito con la Copernico Jazz Band diretta da Nevio Zaninotto, scegliendo subito la direzione artistica: quella di vocalist nell’ambito dei vari stili della cosiddetta ‘black music’. Per anni ha frequentato generi e contesti diversi, lontani dal Friuli, dal Montreux Jazz Festival al Jazz Lounge all’interno del Conservatorio di Parigi. La sua passione per la scrittura l’ha portata a parlare 4 lingue e vivere in 6 Paesi diversi.
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Il suono dell’Africa dopo l’Ariston – I hate my village: a Pordenone la superband che mette assieme alcune stelle dell’indie italiano
Nuovo tour per Fabio Rondanini, reduce da un’edizione di Sanremo che ha lasciato il segno, con un nuovo progetto: I hate my village, sabato 16 a Pordenone al Capitol. Partiamo proprio dall’Ariston, allora.
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