“Con l’audizione di questa mattina è iniziato il percorso conoscitivo che la Regione ha deciso di adottare di fronte alla problematiche dell’anagrafe felina e della microchippatura per i gatti”. Lo dice Ivo Moras (Lega) a margine dell’audizione delle associazioni animaliste tenuta dalla III Commissione del Consiglio regionale da lui presieduta.
“Abbiamo dato il via, oggi, a un percorso conoscitivo sentendo per prime proprio le associazioni che perseguono il benessere animale. La fase di ascolto – spiega Moras – continuerà nei mesi di febbraio e marzo con gli altri soggetti portatori di interesse. Terremo debitamente conto anche dell’opinione dei cittadini, perché le nuove indicazioni non dovranno essere invasive.
“Vi è stata la necessità di audire le varie realtà per capire quale sia la strada migliore da percorrere. La scelta finale -assicura l’esponente di maggioranza – sarà frutto di ascolto e confronto, mediando tra i vari interessi contrapposti e confidando in ogni caso nel raggiungimento degli obiettivi comuni. Le testimonianze sono state diverse e in alcuni casi anche contrastanti: sarà nostro compito fare sintesi, dopo aver studiato attentamente le memorie”.
Santoro (Pd): “Microchippatura non diventi un obbligo indiscriminato”
“Il tema dell’anagrafe felina e dei microchip non può essere affrontato per slogan e superficialità. È necessario coniugare aspetti come la salute pubblica degli animali e dell’uomo, il contenimento del randagismo e la questione economica per le famiglie”.
A dirlo è la consigliera regionale del Pd Mariagrazia Santoro, intervenuta in III Commissione riunita per l’audizione delle associazioni e soggetti interessati all’istituzione dell’anagrafe felina e microchippatura obbligatoria per i gatti.
“Le audizioni di oggi – aggiunge l’esponente dem – danno l’ulteriore riprova che abbiamo fatto bene a chiedere all’Aula lo stralcio di questo tema dalla legge di stabilità, dove il centrodestra affrontava con leggerezza una questione che invece va approfondita”.
“In Commissione, è stato avviato un percorso che deve prescindere da posizioni di parte e mettere insieme diversi aspetti. Quindi – conclude Santoro – si dovrà partire da un importante lavoro di approfondimento che garantisca, da un lato, la sensibilità dei proprietari a veder tutelata la salute dei propri animali, dall’altro che la microchippatura non diventi un obbligo indiscriminato, finendo per ottenere l’effetto contrario a quello che si vuole introdurre con questa norma, come è stato testimoniato da alcune associazioni intervenute in audizione”.