Da un lato gli operatori della sanità regionale, coloro che ogni giorno operano in presa diretta con il cittadino, dall’altro l’Assessore alla Salute e Vice Governatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, colui che sta portando avanti un’azione di riordino del sistema sanitario regionale; una legge di riforma realizzata dopo aver ascoltato il territorio e gli operatori. Due voci che il Gruppo Consiliare di Progetto Fvg Per Una Regione Speciale/Ar ha voluto mettere a confronto, mercoledì 24 ottobre alle 19 nel corso di un incontro dibattito che si terrà nell’Auditorium della sede di Udine della Regione in via Sabbadini, 31.
“Sarà un’occasione importante di confronto su un tema fortemente sentito dal territorio – commenta il Presidente del Gruppo Regionale, Mauro Di Bert che sarà anche moderatore della serata – la predisposizione pensata dall’Assessore Riccardi e dal Presidente Fedriga, di tre nuove aziende, rispetto alle cinque attuali che raggruppano anche territori disomogenei fra loro, ci trova concordi in quanto rappresenta un modello corretto di riordino del sistema sanitario, che porterà sicuramente all’avvio di processi virtuosi, di progettazione e gestione unitaria e di razionalizzazione del supporto tecnico amministrativo, evitando duplicazioni di servizi e con riflessi immediati sul contenimento dei costi di gestione”.
Per il Gruppo Regionale di Progetto Fvg Per Una Regione Speciale/Ar, al di là della necessità (anche per ragioni di efficienza e di efficacia clinica) di concentrare nei grandi ospedali le tecnologie, con intensità progressivamente decrescente dagli ospedali Hub agli ospedali di rete, la questione più importante resta il confronto con le figure professionali che si avvicendano e che concorrono alla realizzazione dei percorsi di cura nell’esclusivo interesse del paziente.
“L’obiettivo prioritario del servizio sanitario regionale – ricorda il Consigliere, Mauro Di Bert – deve essere quello di assicurare ai Cittadini livelli adeguati di assistenza, nel contesto di un percorso di cura ben definito, che accompagni il paziente dal momento dell’insorgenza del problema fino alla diagnosi e alla terapia, programmando anche una continuità di assistenza attraverso il medico della medicina generale, in un contesto comunque extra-ospedaliero che permetta un ritorno del paziente al proprio domicilio e a una vita per quanto possibile normale”.