“Un malato di Alzheimer, di forme di demenza, di sclerosi multipla necessita di percorsi riabilitativi ortopedici particolari, che non possono essere analoghi a quelli previsti per chi, ad esempio, è reduce da un incidente. Eppure il Ministero della Salute non solo intende ridurre le ore di riabilitazione, ma aggiunge che l’essere affetti da patologie gravi non darà un punteggio maggiore nella definizione del percorso. Questo significa che un malato di Alzheimer che si rompe una gamba verrà rieducato per un’ora al giorno contro le due di oggi, senza alcun supporto psicologico. Un’ingiustizia che deve essere sanata e che ho evidenziato in un’interrogazione parlamentare”. Lo afferma in una nota Roberto Novelli, deputato di Forza Italia e componente della commissione Affari sociali della Camera.
“In una logica di risparmio i tecnici del ministero hanno ridotto le ore per i ricoveri di riabilitazione ospedaliera Nella gran parte dei casi la riabilitazione ortopedica è nella cosiddetta fascia B, che prevede due ore al giorno. Il ministero l’ha declassata a C, cioè un’ora al giorno. Per di più la valutazione viene fatta sulla base di una diagnosi che non tiene conto né della patologia né dell’età del paziente. Come se queti fattori non fossero determinanti: quindi tutte le demenze e patologie neurodegenerative come la sclerosi multipla non daranno punteggi in più e i pazienti avranno lo stesso trattamento del giovane caduto dal motorino. Di fronte alle giustissime indicazioni delle associazioni dei malati il ministero ha primo rassicurato, poi è tornato sulla sua strada, quella della ingiusta e vergognosa penalizzazione di pazienti con Alzheimer e altre forme di demenza che necessitano di riabilitazione ospedaliera”, conclude Novelli.