Il cinque settembre Marco Barone, blogger e attivista di Ronchi dei Legionari, aveva scritto una lettera all’ambasciata croata a Roma. Chiedendo, in poche parole, di sospendere ogni tipo di celebrazione a ricordo sia della Marcia su Fiume del 1919 che dello stesso D’Annunzio, sottolineando come il poeta avesse avuto parole di scherno nei confronti dei croati “a dir poco razziste”. La lettera era stata inviata a ridosso della manifestazione in programma il 12 settembre scorso al monumento, posto tra i comuni di Ronchi e Monfalcone, che ricordava la partenza del poeta e dei suoi legionari nell’impresa fiumana.
Ecco che, proprio ieri, da Roma è giunta una risposta. Firmata dal Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata della Repubblica di Corazia Mladenka Šarac-Rončević. Il contenuto della lettera è chiaro e univoco: oltre a condividere le affermazioni di Barone l’ambasciata ha promesso la propria attivazione per il “cambiamento di tale clima”.
“Condividiamo la Sua opinione che simili anniversari danneggiano l’atmosfera dei rapporti amichevoli tra i nostri due paesi e che celebrarli incita sentimenti nazionalistici” sottolinea la lettera, che continua “L’Ambasciata della Repubblica di Croazia a Roma da parte sua intraprenderà tutto il possibile nell’ambito delle proprie competenze, e apprezzeremmo altrettanto il Suo ulteriore impegno nella questione”. Chiedendo, dunque, proprio a Barone di contribuire “al cambiamento di tale clima e alla ancora migliore costruzione dei rapporti di buon vicinato, in particolare nelle zone multietniche adiacenti ai confini.”