Massimiliano Fedriga ottiene l’ok del Consiglio Regionale sulla trattativa finanziaria con lo Stato. A favore delle linee illustrate dal Presidente hanno votato i consiglieri della maggioranza e, per la prima volta su un provvedimento di grande rilievo, anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle, formalmente all’opposizione in Friuli Venezia Giulia. Astenuti i consiglieri del Pd che pure, durante il dibattito, avevano dato vita a momenti di vivace confronto sia con Fedriga, sia con i consiglieri di maggioranza.
Il “disco verde” dell’Aula a Fedriga è arrivato con il voto su un ordine del giorno presentato dai capigruppo di Lega, Progetto Fvg, Forza Italia, Fratelli d’Italia e M5S. Il documento impegna Fedriga a concludere entro il 28 febbraio le trattative con lo Stato e, in assenza di un accordo entro quella data, di presentare ricorso alla Corte Costituzionale sulla Finanziaria nazionale del 2019, in attesa di definire l’accordo a partire da marzo.
L’ordine del giorno ripercorre anche le cifre e i contenuti dell’accordo con lo Stato, a cominciare dagli 853 milioni di euro di sconto che la Regione avrà nei prossimi tre anni rispetto ai 2,4 miliardi di euro che la Finanziaria 2019 le imponeva di versare per contribuire al risanamento della finanza pubblica. Ci sono poi l’aumento della compartecipazione al gettito dell’Iva (dagli attuali 5,9 decimi a 9,1 decimi), la clausola di salvaguardia per impedire che lo Stato decida unilateralmente nuovi prelievi dalle casse della Regione e la potestà primaria del Friuli Venezia Giulia in materia di tributi locali immobiliari.
Numeri che non hanno convinto le opposizioni. “State portando a casa più di prima ma non tutto quello che state presentando è frutto del vostro lavoro, perchè oltre 600 milioni sono frutto del lavoro della Giunta precedente”, ha detto il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello. “Il patto con lo Stato ancora non c’è”, ha ammonito il segretario regionale, Cristiano Shaurli, mentre netta è stata la bocciatura da parte del capogruppo di Open – Sinistra Fvg, Furio Honsell.
Compatta la maggioranza nel sostenere i risultati che Fedriga si accinge a chiudere e che – ha sottolineato lo stesso presidente – sono frutto di una “contrattazione forte, dura e decisa con il Governo, che ha portato a numeri ottimi, a un risultato imparagonabile rispetto agli accordi di Serracchiani. E’ una giornata triste per l’opposizione perchè i numeri gli danno torto. La Regione risparmierà 853 milioni di euro e la percentuale del bilancio regionale che dovrà versare per il risanamento della finanza pubblica scenderà sempre di più nei prossimi anni: 15,1% nel 2018; 11,8% nel 2019 e 10,5% nel 2021. L’obiettivo – ha anticipato Fedriga – è allinearsi con le altre regioni speciali, che finora hanno versato sempre meno del Friuli Venezia Giulia”.
Le ultime riflessioni di Fedriga sono state sul piano politico: ha chiesto e rivendicato rispetto per i consiglieri che non sono della maggioranza e che hanno sostenuto l’impegno della Giunta in questa vicenda e, infine, ha rifiutato l’immagine delle briglie che – secondo l’opposizione – condizionano i rapporti con il governo amico. ” Non ho briglie quando devo difendere i cittadini di questa regione”, ha concluso Fedriga.