“Non voglio una guerra tra comunità: i due ospedali di Palmanova e Latisana non sono in discussione, ma devono sviluppare specificità forti e occorrerà un lavoro di confronto e scelte di equilibrio per farli lavorare al meglio”. Lo ha affermato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso del Consiglio comunale aperto a Palmanova nel quale è stato affrontato l’ordine del giorno presentato da maggioranza e opposizione sulle prospettive della sede ospedaliera e sul futuro del punto nascita.
“Ho ascoltato un dibattito pacato, costruttivo, che va alla ricerca di conferme e garanzie rispetto a legittime preoccupazioni”, ha esordito Riccardi, tracciando il bilancio di quello che si è configurato come un utile momento di confronto e comprensione degli sviluppi futuri legati alla nuova riforma sanitaria con la conferma della volontà di apertura alle istanze del territorio. “Non sarà l’ultima volta che verrò qui in Consiglio”, ha promesso Riccardi, chiarendo però da subito che “oggi non sarò in grado di prendere una posizione rispetto al futuro ma sia chiaro che non voglio scantonare il tema del punto nascita e non mi voglio lavare le mani, la politica ha il compito di decidere”.
Riccardi ha invitato a un confronto e a un ragionamento “da fare assieme, con la consapevolezza che il sistema regionale della salute non può restare com’è perché sta perdendo attrattività e deve fare i conti con un aumento dei costi che non sempre si riflette in un aumento dei servizi”.
Il vicegovernatore ha però tenuto a rassicure le comunità. “Non voglio si alimenti nessuna preoccupazione perché non c’è intendimento a fare né tagli di spesa né di servizi: gli ospedali continueranno a fare il loro lavoro. Insieme però bisogna immaginare la sanità del futuro e mettere mano alla pianificazione socio sanitaria. Questo è un lavoro che faremo assieme ai professionisti e ai sindaci con lo stesso processo di ascolto che ha caratterizzato la legge per il nuovo assetto della governance che – ha ribadito Riccardi – ha incontrato un ampio consenso”.
Sulla questione del punto nascita a margine del Consiglio, Riccardi ha ribadito che il patrimonio più importante da garantire è la sicurezza della salute dei cittadini e “la sicurezza – ha riaffermato il vicegovernatore – è legata alla casistica, al numero dei casi trattati che aumentano la professionalità del corpo medico, obiettivo al quale dobbiamo guardare”.
Un riassetto, però, è necessario, ha indicato Riccardi. “Nel nostro sistema sanitario ci sono quote di spesa importanti che vanno redistribuite e rispetto alle legittime considerazioni che le singole comunità rivendicano dovrà essere compito della politica prendere una decisione: il 31 gennaio andrò a Latisana e ascolterò in Consiglio comunale posizioni differenti a quelle che ho ascoltato questa sera, come è normale visto i sindaci fanno il loro mestiere e difendono gli interessi dei loro territori”.
Strategica, infine, per Riccardi sarà la partita dell’integrazione socio sanitaria, il cui perimetro giocherà i livelli di qualità del Ssr. “Nella Bassa Friulana, forte di un grande passato che ne ha fatto un modello, c’è il cuore della strategia del welfare”.
Nel corso della seduta straordinaria, alla quale hanno partecipato numerosi sindaci del territorio, tra cui il primo cittadino di Latisana, Daniele Galizio, il primo cittadino palmarino, Francesco Martines, ha espresso i timori per il nuovo assetto conseguente alla soppressione della Ass 2 Isontino-Bassa Friulana e ha chiesto garanzie per tutelare la dignità degli ospedali spoke e che i rapporti tra hub e spoke “siano improntati alla massima trasparenza, definendo con precisione chi fa cosa”.
“Siamo qui per chiarire i dubbi e per chiedere garanzie per territorio e persone. Come Sindaci, vigileremo su questa riforma. Nostro compito è vigilare ma anche fare in modo che questa legge funzioni”. E continua poi: “Aumentano le esigenze di anziani e, in generale, di tutta la popolazione. Serve agire sul territorio e collegare in maniera diretta ospedale e pazienti. È necessario pianificare una suddivisione delle specializzaizoni tra Palmanova e Latisana. Un percorso già avviato e che deve essere proseguito”.
Al primo cittadino il compito di leggere un ordine del giorno con il quale il Consiglio Comunale unito chiede all’assessore di mantere alta l’attenzione sulla fase di riordino dell’organizzazione della rete ospedaliera che preveda per l’ospedale spoke di Palmanova-Latisana un’organizzazione interna strutturata per garantire l’attività programmata e urgente, aree ad alta integrazione ospedale-territorio dedicate alla gestione della cronicità/fragilità e dell’urgenza territoriale, collegamenti in rete fra loro e con l’hub in senso bidirezionale, con definizione di specifiche competenze e la loro qualificazione come punti riferimento per il territorio per i bisogni di assistenza di primo livello che con richiedano competenze o tecnologie presenti negli hub.
Consiglieri di maggioranza e opposizione hanno focalizzato i propri interventi su specifici aspetti. La consigliera Rita Dose ha richiesto maggiore collaborazione tra sanità e sociale, attraverso un’intergrazione tra ospedale, enti locali e terzo settore. Luca Piani, a nome della maggioranza consiliare, chiede il completamento dei primariati sui due presidi, una governance forte e una soluzione ai tempi di attesa troppo lunghi dei codici bianchi nei pronto soccorso.
Massimiliano Tosto chiede di basare le scelte su dati concreti e presentarle alle comunità locali in modo da evitare contestazioni. Federico Cacciapuoti ha sottolineato come si sia perso il focus sulla qualità del servizio alla persona anche con l’aumentare dell’età dei pazienti. Secondo Massimo Marzucchi, oggi paghiamo lo scotto della non decisione politica. Antonio Di Piazza, infine, ha dichiarato che in passato si è rinviato troppo, non facendo vivere in serenità gli operatori.