Favorire la tutela della salute di chi opera in attività di emergenza e soccorso, impostare delle ‘linee guida’ e degli adeguati ‘protocolli’ di controllo della salute dei volontari è un doveroso impegno della comunità verso quanti sono spesso impegnati in prima linea, nei terremoti come nelle alluvioni, con grande sacrificio personale e gratuitamente. L’idoneità psico-fisica dei volontari e il controllo del loro stato di salute saranno al centro di una due giorni di convegno che si apre venerdì 8, nell’ateneo di Udine in Sala Gusmani a Palazzo Antonini, alle 14.30, e che appare sin dalle premesse come un incontro/confronto di grande interesse fra medici, avvocati ed esponenti delle associazioni di volontariato.
L ‘incontro al via oggi proseguirà poi sabato 9 dalle 9 alle 18.30 a Palazzio Garzolini di Toppo Wasserman invia Gemona.
L’obiettivo del Convegno è quello di fare il punto su quadro normativo e sulle garanzie di tutela a tutto tondo della salute dei volontari, sulle criticità normative emergenti e, soprattutto, sulle più opportune azioni di tutela della integrità e della salute di chi svolge azioni di volontariato sul campo; osservando il principio che chi offre il proprio supporto in situazioni critiche va protetto e garantito dal punto di vista sanitario.
Il Convegno – promosso dal Comitato regionale della Croce Rossa Italiana e dall‘ispettorato nazionale del Corpo militare della Cri – è una occasione unica nel suo genere, a livello regionale e nazionale, in cui sono coinvolti esperti nazionali di ambiti medico, legale e del volontariato. Un confronto dunque aperto fra tecnici e addetti ai lavori, teso a garantire e migliorare lo stato di salute di chi presta la propria opera in situazioni spesso critiche e di emergenza; è un’occasione unica di confronto e proposta.
Presenti anche esponenti del dipartimento della protezione civile regionale e nazionale. Prevista la presenza del segretario generale della Cri, Flavio Ronzi, del Direttore del Dipartimento per i volontari della protezione civile nazionale, Roberto Giarola, e dell’assessore regionale Riccardo Riccardi. Confermata la partecipazione dell’ingegner Amedeo Ariestei alla guida della protezione civile regionale.
L’evento sarà anche occasione di apertura ufficiale della Campagna nazionale “Non sono un bersaglio” che richiama gli obblighi di tutela della misione sanitaria sia in caso di conflitto che in situazioni di ordinarietà sociale. Rispetto che sempre più spesso viene a mancare, creando così difficoltà di operato a tutela delle vittime. Le strutture sanitarie, in zone di conflitto, sono ormai considerate obiettivi ‘paganti’ perchè la loro distruzione genera sconforto nella comunità civile e assenza di accesso alle cure e al soccoro.
E’ in tempo di pace che si costruisce una cultura di rispetto. Anche in Italia, questo fenomeno di sottocultura sta rivelandosi sempre più frequente con aggressioni al personale nei punti di Pronto Soccorso, con l’esigenza di scortare le guardie mediche in servizio notturno, con gli atti di vandalismo verso i mezzi di soccorso.
La Croce Rossa Italiana ha avviato una campagna di controcultura a favore del rispetto del ruolo del soccorritore e della figura medica. L’Osservatorio nazionale Cri sul tema ha registrato nel 2018 ben 3.000 aggressioni verso strutture e personale nel nostro Paese: il fenomeno è decisamente preoccupante.