Venerdì 15 marzo, presso il Salone del Popolo di Palazzo d’Aronco a Udine in occasione della VIII edizione della Giornata nazionale del “Fiocchetto Lilla”, si terrà il convegno dal titolo “Testimonianze. Vivere il disturbo alimentare, esperienze di sofferenza e di rinascita”.
Organizzato con il patrocinio del Comune di Udine, della Commissione per le Pari Opportunità l’Associazione Fenice FVG intende sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al problema del disturbo alimentare. L’associazione Fenice FVG si è costituita nel 2008, per volontà di un gruppo di genitori del Friuli Venezia Giulia che hanno condiviso e condividono gli scopi che le associazioni “Fenice”, presenti in diverse regioni italiane, perseguono a livello nazionale per la cura e la riabilitazione dei disturbi alimentari.
“i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) – afferma Il prof. Matteo Balestrieri, Direttore della Clinica Psichiatrica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine – costituiscono uno dei problemi di salute più comuni negli adolescenti e giovani adulti. Le stime mostrano una prevalenza per l’Anoressia Nervosa (AN) che va dallo 0,3 al 3,7%, mentre per la bulimia nervosa (BN) la stima varia dall’1% al 4,2%. Il rapporto tra generi mostra una netta predominanza del genere femminile. Le due patologie più comuni, l’AN e la BN, rappresentano forse i disturbi più conosciuti di un continuum fenomenologico che comprende in realtà altri DCA, come ad esempio il Disturbo da Alimentazione Incontrollata. I DCA, se non trattati precocemente ed adeguatamente, tendono ad avere un andamento cronico con frequenti ricadute. In particolare, l’AN rappresenta la malattia psichiatrica a più alto tasso di mortalità e negli adolescenti di sesso femminile è la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali”.
Nella nostra Regione nel 2017 è stato approvato un piano organizzativo generale sui DCA che prevede l’organizzazione di percorsi diagnostici, terapeutici ed organizzativi nelle Aziende sanitarie del FVG. A seguito di questo Piano, la Clinica Psichiatrica di Udine è diventata sede dell’Osservatorio Regionale per i DCA e nel corso del 2018 sono stati unificati i servizi per i DCA dell’adulto, con l’organizzazione di un Centro Unico per i DCA (CUDICA) al piano terra del padiglione 6 del presidio ospedaliero S.M. della Misericordia.
Il lavoro riabilitativo svolto nel Centro, organizzato e personalizzato da un team multidisciplinare esperto, si avvale delle più moderne tecniche di riabilitazione nutrizionale e di psicoterapia riconosciute dalle linee guida nazionali ed internazionali per il trattamento dei disturbi alimentari (DA), e valorizza la dimensione del gruppo come motore principale del cambiamento.
L’obiettivo del progetto di cura è attivare la mobilizzazione delle risorse individuali e della famiglia della persona con DA per promuovere lo sviluppo di un’identità sana, non inquinata dalla presenza della malattia, e il miglioramento della qualità della vita e del funzionamento psicosociale nella quotidianità.
Proprio dallo sviluppo dei laboratori svolti in CUDICA con il gruppo degli assistiti è stata realizzata una plaquette di poesie e scritti dal titolo “Legami” (Edizioni Culturaglobale, marzo 2019) che testimonia la sofferenza, l’impegno e la forza che ogni giorno pazienti, famigliari e operatori condividono e che verrà presentata il 15 marzo in occasione dell’evento organizzato nell’ambito della giornata nazionale del “Fiocchetto Lilla”.
Il Centro, oltre alla dimensione riabilitativa specifica, è anche un luogo di formazione per specializzandi, psicologi ed educatori professionali. L’attività svolta è ampia, comprendendo tra altri interventi ambulatoriali, interventi di Day-Hospital e azioni di coordinamento con i reparti medici che accolgono in regime di ricovero pazienti con DCA gravi.
“Nel corso dell’ultimo anno – conclude il prof. Balestrieri – il CUDICA ha seguito oltre 200 pazienti, di cui circa 100 erano nuovi pazienti, con una attività totale di oltre 3600 prestazioni. Si prevede di sviluppare nel corso dei prossimi anni le attività, in particolare implementando interventi di psicoeducazione e riabilitazione alimentare volte allo sviluppo delle abilità di cognitività sociale e percettive”.