Trieste Calling the Boss nasce nel 2012 per festeggiare il concerto di Bruce Springsteen a Trieste, da allora la manifestazione diventa un appuntamento fisso che convoglia ogni anno un afflusso di pubblico da città e fuori. La musica fa da collante e punta ad attrarre spettatori di tutte le età, come avviene ai concerti del Boss. Massima apertura anche sui generi musicali: protagonista il rock a 360 gradi, rock in tutte le sue declinazioni, dai momenti più cantautorali e raccolti alle esplosioni elettriche. Ogni anno c’è un filo conduttore: il titolo dell’edizione 2019 è «We made our home in the American land», verso tratto dalla canzone «American Land» contenuta nell’album di Springsteen «We Shall Overcome: The Seeger Sessions» del 2006, un lavoro dalla forte connotazione folk, country e bluegrass con venature irish cioè le radici della musica americana.
In cartellone, dal 24 al 28 aprile, l’irlandese Mark Geary, il norvegese Terje Nordgarden, l’americana Vanessa Peters, da Milano Barbablues&Friends, da Rimini Bound For Glory, da Busto Arsizio Uncle Bard & The Dirty Bastards, da Livorno i Blood Brothers, da Torino Renato Tammi e Diego Alloj, da Padova The Fireplaces, da Udine Dario Sn e da Trieste Cousins & Sons, The Rideouts, Drunken Sailors, Jacopo Tommasini, Manlio Milazzi, Franco Toro, Mike Sponza, Roy Force One, Achtung!Piraten, Ivo Tull Trio, Powlean.
L’ottava edizione del Trieste Calling The Boss partirà dal Loft di Via Economo, il live club di riferimento della scena triestina. La serata avrà un chiaro timbro folk con una forte impronta irish: come da tradizione del festival il primo set sarà dedicato a personali versioni delle canzoni di Bruce Springsteen da parte di alcuni artisti regionali; si passerà poi a un set dedicato al songwriting con un cantautore proveniente dall’Irlanda e la chiusura sempre su ritmi irlandesi sarà affidata ad un duo triestino molto attivo in città!
La seconda serata del festival è una specie di continuazione ed evoluzione della serata precedente: la venue resta la stessa e lo stile musicale vira dal folk e irish a ritmi più blues e rock’n’roll.
Si parte con personali versioni delle canzoni di Bruce Springsteen e gli artisti impegnati in questo set appartengono alla crème del blues triestino; si passerà poi a quella che è la peculiarità di questa edizione, il set dedicato al songwriting e l’ospite sarà un cantautore proveniente dalla Norvegia ma fortemente legato all’Italia.
La chiusura poi sarà a cura di una band rock’n’roll/rockabilly proveniente da Milano assieme a degli special guest provenienti da varie band italiane.
La terza sera riunirà i temi delle prime due giornate ampliandone la portata visto che si alzeranno i volumi con delle fantastiche band che spareranno note folk, country, bluegrass, blues e anche un po’ di punk! In apertura il set dedicato al songwriting, che vedrà all’opera una cantautrice proveniente dal Texas.
L’ultima sera è tutta dedicata alla musica di Bruce Springsteen partendo dalle personali versioni delle canzoni del Boss di tre band triestine fino ad arrivare al gran finale della serata ma anche del festival: arriverà infatti al Teatro Miela quella che probabilmente è a livello europeo la più attiva e quotata tribute band di Bruce Springsteen: i Blood Brothers da Livorno. La setlist sarà scelta dal pubblico sui social votando alcuni blocchi di brani tratti dai 7 concerti eseguiti da Bruce allo Stadio San Siro tra il 1985 e il 2016… insomma una serata assolutamente da non perdere!
Il festival vivrà la sua giornata conclusiva nel suo stile: cibo e musica, questa volta nel Carso triestino… vi porteremo infatti nell’accogliente struttura del Camping Pian del Grisa per una grigliata accompagnata dalla musica che metterà i titoli di coda a questa edizione.
Il menù prevede: carne mista alla griglia, contorni, una bibita e… tanta buona musica e compagnia!
(disponibile anche un menù vegetariano)