Secondo stop consecutivo per la Gsa, costretta a cedere per 82-80 a Ferrara, dopo aver condotto per oltre 35 minuti.
LA CRONACA. Udine parte benissimo, grazie alle triple di Pinton e ai canestri pesanti di Powell, e si porta sul 7-21, ma poi Ferrara risale la china e il primo quarto si chiude sul 20-27. Nella seconda frazione, la Gsa procede tra alti e bassi, ma non riesce a tramortire il match; Powell è costretto a uno stop per una botta al gomito. Si va al riposo lungo sul 35-46.
Riparte bene la Bondi, ma l’Apu non consente ai padroni di casa di ricucire lo scarto: il terzo quarto di chiude 57-67. Si aprono così gli ultimi 10 minuti, con Ferrara che ci crede e arriva fino al meno sei sul 68-74, a metà del quarto. La Bondi non molla e, con Fantoni, arriva sul 73-77 a 3’10” dalla fine. Powell manda in lunetta per tre liberi Ganeto, che firma il 76-77, quando mancano 2’50”. Ancora Ganeto dalla linea della carità: fa due su due, regalando il primo vantaggio ai ferraresi, seguito dal centro di Fantoni che, a 2’22’, firma l’80-77.
Powell sigla il pareggio, ma poi le lancette scorrono con errori su entrambi i fronti. A 36” nuovo vantaggio interno con Swann (82-80), che costringe coach Martelossi al time-out. Occasione per Simpson, che non va; il numero 15 friulano manda in lunetta Swann, che fa zero su due. Nuovo errore dalla lunga per Pinton, con la Gsa che ferma il cronometro a 9” dalla sirena. Rimessa per Udine, con Simpson che cerca il canestro vincente, ma trova il ferro. La sfida si chiude sull’82-80.
I COMMENTI. “Complimenti a Ferrara, ma noi ci dobbiamo vergognare”, attacca il presidente Gsa Alessandro Pedone. “Una gestione della partita pessima, da +18 riuscire a perdere è surreale. Siamo stati sempre avanti. Dopodiché abbiamo deciso di perdere. Gestione surreale dei cambi da parte del coach. Pessimo approccio mentale dei giocatori in campo. Ultimi nove secondi gestiti dai nostri ragazzi in maniera incredibile. Sembravamo persi, privi totalmente di una rotta. Non so cosa dire. Spero che riprenderemo velocemente la chiarezza di idee, del come si sta in campo, dell’obiettivo che è quello di vincere, non di partecipare”.
“Direi che è stata una partita intensa, anche se parlo da perdende e quindi sono dispiaciuto”, analizza coach Alberto Martelossi. “Faccio i miei complimenti a Ferrara, che ha avuto sangue freddo nei momenti decisivi del match. Avevamo due obiettivi: fare una partita vera e vincere. Il primo direi che l’abbiamo centrato, provando a dare una risposta importante all’ultima brutta gara e a un periodo decisamente complicato, non solo dal punto di vista fisico. C’è, invece, il rammarico per aver perso su alcuni dettagli, che hanno pesato anche domenica scorsa, come le palle vaganti o i secondi tiri concessi. Dobbiamo pensare e sperare di avere ancora molte chance per migliorare. Ripartitamo con l’idea che dobbiamo lavorare e rimettere a posto queste cose, anche se tra ingressi, uscite e infortuni in genere non è semplice allenarsi con omogeneità… E quando Ferrara ha alzato la pressione, siamo andati fuori dai giochi”.
“E’ difficile commentare una gara così”, chiosa il gm Davide Micalich. “Onore a chi ha vinto, ma noi dobbiamo fare mea culpa perchè abbiamo dominato per lunghi tratti, giocando anche bene, fino al 35′. Quando loro ci hanno raggiunto e poi superato è calato il buio. Siamo arrivati a deciderla all’ultimo tiro, ma ovviamente non dovevamo ritrovarci in quella situazione dopo quanto visto per oltre tre quarti. Tra le due formazioni c’era un bel gap e questo stop fa male. Ma ai tifosi dico di non perdere la fiducia e la speranza e di guardare oltre a qesta sconfitta che brucia, perchè dobbiamo ancora arrivare alle gare da dentro o fuori”.