In occasione di Italia-Finlandia, che si è giocata sabato sera a Udine, sono arrivate diverse segnalazioni di tifosi che, prima di entrare allo stadio, si sono visti ‘sequestrare’ la bandiera del Friuli. Una decisione che ha immediatamente fatto scoppiare la polemica, rilanciata sui social da Diego Navarria, presidente dell’assemblea della Comunità linguistica Friulana e sindaco di Carlino.
“Avremmo chiuso subito il caso, se l’avessimo saputo immediatamente”, risponde il Questore di Udine, Claudio Cracovia. “E avremmo tranquillamente fatto entrare la bandiera. Questa mattina ho sentito il sindaco di Carlino, Navarria, che aveva veicolato l’episodio sui social network, e anche a lui ho spiegato che si è trattato di un caso, fortunatamente isolato, di eccesso di zelo. Nella stessa serata abbiamo autorizzato altri emblemi e striscioni. Avremmo fatto altrettanto per il vessillo del Friuli che, per me, non aveva bisogno di alcuna autorizzazione per entrare. Sono sinceramente dispiaciuto, anche per non essere stato informato prima, perché avremmo posto subito rimedio”.
Ma oltre al caso della bandiera del Friuli, in redazione è arrivata anche la segnalazione di un padre: al figlio, di 11 anni, è stata fatta togliere la sciarpa dell’Udinese, sua squadra del cuore (è anche abbonato), che conservava da alcuni anni con attaccamento e affetto.
“Malgrado la nostra contrarietà, quasi incredulo del divieto imposto, ha dovuto depositarla nel cassonetto del materiale sequestrato”, spiega il papà. “Fortunatamente era solamente una sciarpa e non una maglietta, altrimenti sarebbe dovuto entrare allo stadio a petto nudo. Se è vero che questa indicazione è arrivata direttamente dalla Figc, non è certamente questo il metodo più efficace per avvicinare i ragazzi e le famiglie allo sport e agli stadi”.
Sul caso, il deputato Walter Rizzetto (Fratelli d’Italia) ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per chiedere provvedimenti. “Non c’è alcuna motivazione legata alla sicurezza che possa giustificare e far comprendere il sequestro delle bandiere del Friuli”, afferma Rizzetto. “Se è vero che negli stadi non è possibile introdurre stemmi e vessilli che non riguardino le squadre e gli Stati rappresentati in campo, è altrettanto vero che non è accettabile che tale divieto venga esteso anche alle bandiere regionali: la loro esposizione non offende nessuno e, quindi, non può turbare il sereno svolgimento dell’evento sportivo”.
“La bandiera è un simbolo importante a cui i cittadini sono legati, difatti, quella del Friuli può essere affissa in tutti i luoghi pubblici della Regione. Sono ben altre le condotte di cui deve occuparsi il Ministero dell’Interno che mettono di frequente a rischio la sicurezza negli stadi, come la presenza di striscioni discriminatori e incitanti alla violenza; con orgoglio ho quindi ascoltato durante la partita il pubblico unirsi nel coro Udine, città che ha saputo dare smalto e prestigio all’evento”, conclude Rizzetto.