Con poco più di cento anime, e dopo la fusione di Ligosullo con Treppo Carnico, Drenchia è il paese meno abitato del Friuli Venezia Giulia. A oggi, vi risiedono 103 persone, di cui solo tre sotto i 18 anni.
Dopo il trasferimento di due famiglie e la morte di due nonni, dal 2017 a oggi la comunità è calata di 10 persone. Cosa fare per non perdere tutti gli abitanti? “Se non si attiva subito un processo di defiscalizzazione” dice il sindaco, Francesco Romanut, “Drenchia è destinata a scomparire, così come molti altri paesi della montagna. Aprire un bar o un’attività in queste zone comporta gli stessi obblighi e gli stessi carichi di aprire un locale nel centro di una città”.
Va da sé che i giovani non tentato l’avventura di un lavoro in proprio a Drenchia. “Da parte nostra stiamo puntando molto sul turismo, ultima e unica ancora di salvezza. Procederemo con il restauro e l’ampliamento del rifugio Solarie e abbiamo chiesto fondi per la creazione di un parco tematico all’aperto dedicato alla grande guerra”.
Nel comune di Drenchia le uniche due attività in paese sono il rifugio e una trattoria. Non c’è un negozio di alimentari e l’amministrazione ha disposizione, in tutto, solo due dipendenti a tempo pieno.