Numeri da record per la tradizionale festa di Santo Stefano a Vermegliano che per l’edizione 2018 ha registrato ben 10mila presenze. Una festa che richiama numerosissime persone da tutta la Bisiacaria ed il Goriziano ma che riesce sempre a mantenere la sua caratteristica popolare e spontanea.
“Possiamo dire che è stato un successo. Abbiamo fatto vedere che anche se le generazioni cambiano la voglia di mantenere le tradizioni è sempre alta”, ricorda Giovanni del Prete, giovane presidente della Pro Loco Ronchi dei Legionari. “Puntiamo sempre a migliorare, perché solo facendo così possiamo fare qualcosa di nuovo e bello che possa richiamare ancora più persone. Adesso vediamo che sta prendendo sempre più piede e speriamo che sia così anche nelle prossime edizioni. Io ho 21 anni ma il signor Boscarol che mantiene viva la Cantada è ben che pensionato, quindi varie generazioni che si sono ritrovate”.
“Un grazie alle associazioni che sono il cuore di questa manifestazione. Abbiamo fatto entrare associazioni nuove ma sempre di Ronchi. Sembrerà un po’ protezionistico ma serve a mantenere viva la tradizione. Santo Stefano è guidato dalla Pro Loco Ronchi dei Legionari assieme alle numerose realtà associative con i loro stand per garantire al numeroso pubblico, qualità, rispetto delle norme e una festa che ormai è conosciutissima a livello regionale” conclude Del Prete.
Fulcro della giornata, dopo l’arrivo della banda della società Filarmonica Giuseppe Verdi, la Cantada, il momento musicale che va a concludere in piazza la manifestazione, è guidata da Marino Boscarol, ormai storico volto della festa. Quest’anno, poi, accompagnato da quattro coristi d’eccezione che hanno sostenuto il canto. È meraviglioso trovare la piazza piena di gente per cantare. Ormai non si canta più. Una volta per le osterie era scritto ‘vietato cantare’, ora invece ci si ritrova in piazza, donne, uomini, giovani e anziani per cantare. Soprattutto tanti giovani”, sottolinea Boscarol. “Questo ci fa ben sperare per il futuro. Il canto può essere una risorsa per il futuro. Canto da sessant’anni, il canto aggrega non scioglie e porta ciò che ormai le persone non hanno più: il sorriso”.
Manifestazione che è il momento in cui, durante la S. Messa delle 10, viene consegnato il tradizionale premio, quest’anno assegnato dalla parrocchia e dall’amministrazione comunale al professor Pietro Biasiol, in quanto, come si è letto proprio nella targa commemorativa, “insegnante, preside e funzionario, ha lavorato intensamente e con discernimento dentro alle istituzioni per il bene della comunità scolastica educante e delle giovani generazioni”.
“Questa è una festa importantissima per la comunità di Ronchi che va avanti da diversi decenni. La popolazione si sente presente e parte integrante” ha ricordato il vicesindaco, Paola Conte. “Come amministrazione siamo molto vicini e, annualmente, consegniamo il premio Santo Stefano, quest’anno andato al professor Biasiol che con passione e determinazione ha sempre partecipato alla vita ecclesiale e sociale della nostra comunità”.