Una nuova era per il comune di San Pier d’Isonzo. Ieri, con l’inaugurazione ufficiale, si è chiuso il primo lotto di lavori e la seconda sede comunale è stata finalmente aperta al pubblico. Si tratta del recupero di una casa storica di San Pier che ora ospiterà non solo il consiglio comunale ma un’ampia sala conferenze e, possibilmente, anche mostre d’arte di vario genere. Progetto figlio di due amministrazioni comunali: quella targata Bignolin, prima, e quella Zandomeni, poi. Inaugurazione a cui hanno preso parte numerosi cittadini e la gran parte dei consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione. A dare il proprio contributo musica il gruppo vocale giovanile Aesontium diretto da Ivan Portelli e accompagnato da Loretta Tonon. Tra gli interventi principali, oltre a quelli delle autorità presenti ovvero l’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli, al presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin e al viceprefetto Antonino Gulletta, sentiti quelli della maestra ceramista Gianpaola Masetti e di Marisa Grandesso. Masetti per ringraziare quanti si sono prodigati, nei decenni, per la scuola di ceramica da lei seguita fino alla recentissima quiescenza mentre Grandesso per donare alla sede municipale un’opera di suo padre Oreste, noto artista locale.
Quindi la benedizione impartita dal parroco, don Lucio Comellato, prima del taglio del nastro. Emozione e soddisfazione prima di far entrare ufficialmente il pubblico nella restaurata struttura. La sala conferenze, va ricordato, è intitolata al compianto sindaco Adriano Cragnolin e già ospita alcune opere in ceramica eseguite dai bambini nell’importante scuola di ceramica.
Il secondo lotto, come spiegato dall’assessore ai lavori pubblici, Lorenza Martellos, vedrà, invece, la risistemazione dell’area esterna, quindi tutta la zona verde, oltre che l’illuminazione esterna e la possibilità, sul lato nord del palazzo municipale principale, di proiettare film e documentari. Un ruolo sociale oltre che prettamente funzionale. L’appello finale dell’assessore Martellos è stato quello all’utilizzo sia per esposizioni e mostre d’arte che per conferenze, a cura delle numerose associazioni culturali del territorio. Senza dimenticare, però, l’annoso problema dell’apertura, ovvero chi avrà l’onere di aprire e controllare la struttura durante gli orari di apertura, onde evitare danneggiamenti come spesso accade ai beni di pubblica utilità nella zona.