Rilancio dell’attività culturale, anche attraverso un maggior coordinamento con altre realtà del territorio. A pochi giorni dalla sua nomina, il nuovo presidente della Fondazione de Claricini Dornpacher indica la strada che sarà imboccata nel 2019. Oldino Cernoia, una vita da dirigente nel mondo della scuola e della formazione, ha appena raccolto da Giorgio Trusgnich il testimone di una realtà nata cinquanta anni fa, nel 1968, con il lascito dell’ultima discendente del casato nobiliare. È una fondazione che ha lo scopo di gestire il complesso edilizio di Bottenicco di Moimacco e promuovere attività culturali, utilizzando i proventi dell’azienda agricola e vinicola annessa. Un motore imprenditoriale, quest’ultimo, che è oggi gestito dall’enologo Paolo Dolce, dopo la prematura scomparsa l’anno scorso di Mariolino Snidaro.
La Villa del ’600 già da sola ha un valore storico e artistico di rilievo, ma è arricchita ulteriormente da una biblioteca con oltre cinquemila volumi, che conserva testi di interesse sia locale sia internazionale. Ed è sempre la villa stessa a essere vocata quale contenitore di iniziative, sia espositive sia musicali.
Per tessere nuove relazioni, il neopresidente Cernoia – già rettore del Convitto nazionale ‘Paolo Diacono’ di Cividale e attualmente vicepresidente dell’Ente Friuli nel Mondo – ha intenzione di completare un percorso già avviato dai precedenti amministratori. Quello cioè di inserire in statuto tra i ‘grandi elettori’ del consiglio di amministrazione, oltre ai già presenti Comune di Cividale, Accademia di Scienze e Sovrintendenza, anche la Fondazione Friuli per creare una cinghia di trasmissione con la più importante realtà filantropica friulana.