La coreografia che i tifosi della Curva Nord dell’Udinese hanno organizzato allo Stadio Friuli in occasione della partita con l’Empoli giocata il 7 aprile, giornata in cui proprio a Gorizia si svolgevano le celebrazioni ufficiali della Fieste de Patrie dal Friûl (e vinta dai bianconeri con il combattuto risultato finale di 3 a 2) non è passata inosservata all’Arlef. E non poteva essere diversamente, poiché si era trattato di srotolare e animare un’aquila gialla (composta da tre drappi distinti), simbolo storico della Patria del Friuli, su un mare di teli blu (con relativa scritta in friulano in ricordo della nascita dello stato patriarcale, il 3 aprile del 1077), grande oltre 320 metri quadrati. Tutti i 5.000 tifosi della Curva Nord erano stati mobilitati dal gruppo degli Ultras 1995, coordinati da Carlo Urli.
L’Agenzia Regionale per la lingua friulana ha voluto perciò premiarne l’impegno e la passione con un simbolico riconoscimento, consegnato nel corso di una cerimonia recentemente svoltasi presso la sede dell’Agenzia. Una targa che sottolinea l’orgoglio di appartenenza al Friuli e alla sua lingua dimostrato dagli Ultras 1995 e da tutta la Curva Nord.
“Per l’occasione, ci siamo ispirati a una coreografia simile che era stata organizzata, a suo tempo, dai tifosi genoani, con il loro grifone. – ha spiegato Carlo Urli, che ha ritirato il riconoscimento insieme a un gruppo di tifosi -. Una ventina di persone del gruppo si sono messe d’impegno lavorando per 10 giorni di fila e ottenendo, alla fine, con la collaborazione di tutta la Curva, un risultato spettacolare. Volevamo fare una sorpresa alla squadra e ai tifosi, proponendo qualcosa di diverso e, mi pare, ci siamo riusciti”.
Nato nel 1995, alle attività del gruppo di tifosi partecipano un’ottantina di persone di età varia e provenienti da tutto il Fvg. Un legame di amicizia che si esalta nella preparazione di coreografie che, spesso, hanno come tema il Friuli e le sue caratteristiche più genuine e profonde.
“La coreografia legata alla ricorrenza del 3 aprile ci è riuscita particolarmente bene – conclude Urli -. Al termine della partita, molti tifosi ci hanno fermato per farci i complimenti, alcuni avevano perfino le lacrime agli occhi. Il riconoscimento ricevuto dall’Arlef ci fa particolare piacere. La lingua più parlata tra noi è il friulano e ogni occasione è buona per farla conoscere viaggiando in giro per l’Italia e l’Europa. Coinvolgiamo molto i giovani per sottolineare loro quanto sia importante coltivare le nostre radici”.