Sono orsetti, libri tattili, tovagliette, quelli realizzati da dodici richiedenti asilo, nell’ambito del progetto Cantieri in Città 2.0, promosso dal Comune di Udine e finanziato dal programma regionale sull’immigrazione. A gestire e coordinare il laboratorio di sartoria, vera e propria officina di talento e creatività, è lo Ial Fvg, che, assieme ad altri soggetti, ha portato a termine un percorso di pubblica utilità che attinge alle competenze e tradizioni dei migranti. Ecco, dunque, che dalla sartoria sono usciti e consegnati oggi al nido d’infanzia Cocolar, 10 orsetti di jeans, 5 tovagliette ricamante per i tavolini e un copri divano. Ma c’è di più.
La tradizione del cucito che si sposa alla tecnologia, grazie a Balù, un orsetto di spugna davvero speciale che, assieme a 10 morbidi libretti tattili, sarà donato, tramite l’associazione Abio, alla pediatria dell’ospedale di Udine. Dopo aver superato a pieni voti tutti i test, gli orsetti Balù sono pronti ad affrontare la sfida più grande, essere stretti dai bambini durante le risonanze magnetiche. Si tratta, infatti, di un orsetto, il primo nel suo genere, che potrà essere portato con sé dai bambini, anche all’interno del macchinario, senza pericolo e senza compromettere la qualità dell’esame.
I dodici cittadini stranieri richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale che hanno partecipato al programma sono inseriti nei progetti di accoglienza (CAS e SPRAR) di Udine gestiti da Aracon, Caritas Diocesana, Codess FVG Area Nuovi Cittadini, Consorzio il Mosaico.